La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Il caso delle scritte di Ronchi cancellate quelle in sloveno e friulano,interviene il gruppo europeo EFA








Ha fatto il giro della rete, l'ennesimo caso che si registra in Friuli Venezia Giulia, per mano di qualche italianissimo che continua a manifestare odio ed intolleranza nei confronti di tutto ciò che non è rigorosamente italiano, come lingua, come lo sloveno ed il friulano. D'altronde se il FVG ha la sua specialità è proprio grazie alle minoranze linguistiche e si deve constatare che le leggi in questioni di tutela non sempre vengono applicate in modo rigoroso, il caso di Trieste, ad esempio docet, dove ancora oggi una scritta Trst non solo in città praticamente non esiste, anche se dovrebbe esistere, ma viene letta in maniera provocatoria quando proposta. Paure e forme di debolezza di un nazionalismo che non avrebbe più alcuna ragione di esistere. Piccoli e diffusi segnali di indigestione verso i diritti delle minoranza si son registrati più volte. Recentemente è accaduto nei pressi di Ronchi. Di mira è stato preso un cartello stradale, che indica la provincia di Gorizia,( oramai ex stante l'abrogazione) e le scritte riportate in sloveno e friulano sono state volutamente e con dolo cancellate. E' intervenuto, su tale caso, il gruppo europeo EFA, che è presente anche nel Parlamento europeo, che comprende rappresentanti di Scozia, Catalogna, Galles e Lettonia. Ha come scopo quello di promuovere la causa delle nazioni senza Stato europee, di tutelare le regioni e le minoranze svantaggiate. E giustamente in sostanza si domandano, ma come è possibile che questi,( disgraziati aggiungo io), che colpiscono i diritti delle minoranza, non vengono mai puniti? Rilevando che in Italia atti di vandalismo contro la segnaletica bilingue e multilingue sono un fenomeno molto comune. 

Marco Barone

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