L'Egitto continua a non essere dichiarato Paese insicuro ma Giulio non è finito nell'oblio

 Nel sito Viaggiare Sicuri della Farnesina, nella scheda dedicata all'Egitto si continua a leggere che   " Dal 2011 l’Egitto è stato attraversato da profondi rivolgimenti politico-sociali ed il contesto politico-regionale relativo alla questione palestinese può avere riflessi sulla stabilità sociale e movimenti di protesta. I connazionali che si recano nel Paese per motivi professionali, di studio o turistici, devono essere pienamente consapevoli di tale contesto generale, così come dei rischi di detenzione o di altre misure coercitive connesse alla partecipazione ad attività politiche o anche soltanto a discussioni potenzialmente ricollegabili al contesto politico interno, come dimostra l’omicidio di Giulio Regeni. Come noto, nel 2016, è stato rinvenuto, vicino al Cairo, il corpo del giovane ricercatore italiano, torturato e barbaramente ucciso". I rapporti commerciali tra Italia ed Egitto continuano ad essere consolidati, si stipulano anche accordi...

Dai mille giorni di Renzi, ai mille km al giorno di Gentiloni, cambiare poco, per cambiare nulla



In Italia vi è ultimamente la fissazione con i mille. Sì, vi è stata la spedizione dei mille, vi è la mille miglia, vi è anche la nota canzone di Baglioni, mille giorni di te e di me, ma questo concetto dei mille ha unito, nell'ottica di un risorgimento che non c'è, anche se l'orizzonte del partito della nazione non è tramontato per nulla, anzi, Renzi e Gentiloni. Dopo la batosta al referendum del 4 dicembre, sbandamenti e tanto altro, non si è ritirato dalla politica, come aveva promesso, ma conferito le dimissioni, nulla di straordinario, anche perchè se fosse rimasto al Governo, in Italia si rischiava veramente una tensione sociale enorme, perchè tutta l'antipatia se non l'odio che Renzi è riuscito a capitalizzare intorno alla propria persona non ci è riuscito neanche Berlusconi in vent'anni di politica attiva. E dopo mille giorni di governo, lascia, ma ritornerà. La partita è ancora lunga.
La palla passa a Gentiloni, per un governo amorfo, che non metterà mano ai disastri renziani, non potrà farlo, visto anche che la maggioranza parlamentare che lo sosterrà sarà la medesima che ha sostenuto i disastri renziani, dal lavoro, alla scuola, alle banche, ecc,  sarà di ordinaria amministrazione, la cui durata è direttamente collegata al congresso del PD. Cioè in Italia si potrà decidere quando andare alle urne, solo dopo che sarà stato fatto il congresso del PD. Roba da non credere, ma la situazione è questa.
E comunque, ritornando al concetto dei mille, è interessante notare come Gentiloni abbia percorso mille chilometri al giorno prima di arrivare alla guida pro tempore del Paese. Già. Chissà se si dovranno aspettare altre mille cose prima di andare alle urne.

Marco Barone

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