C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

Immagine
    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

A Ronchi le elezioni vinte con il voto di un quinto della popolazione, la democrazia traballa

 
Questa mia breve riflessione trae spunto dall'ultimo evento elettorale, quale quello di Ronchi. A Ronchi come è noto si è registrata una grande astensione, abbiamo un Sindaco eletto con i voti di soli 1906 cittadini su 10 mila elettori, con una partecipazione al voto di poco più di 5000 cittadini.  Dunque praticamente un quinto della popolazione ha determinato il Sindaco e l'attuale amministrazione governa con i voti di un quinto della popolazione. Questi sono i dati che contano, e quando ciò accade altro non è che la conferma che questa democrazia non funziona più, non appassiona più. A Ronchi non ha vinto la destra, come rischia di vincere a Monfalcone per motivi ben noti e soprattutto perchè la sinistra ha smesso di essere sinistra, ma una coalizione mista, che ha certamente una forte prevalenza di destra, ma non è corretto dire che ha vinto la destra. E comunque si registrerà una continuità con dieci anni pregressi di amministrazione, perchè è evidente a tutti che, salvo qualche personalismo, hanno governato fino al giorno prima delle elezioni insieme buona parte di coloro che si trovano alle opposizioni oggi, parlo del PD con chi oggi amministra il nostro piccolo Comune. Così come ancora una volta è emersa la conferma che i voti dei 5stelle sono, quasi sempre, funzionali alla sconfitta della sinistra, d'altronde non ho sentito una sola cosa tipicamente di sinistra da questo movimento/partito alle elezioni a Ronchi e se è stata detta è sfuggita ai più. Poco importa. Basta vedere i programmi per notare che le differenze sui temi che contano sono inesistenti. Il polo intermodale lo sosterranno entrambi, ( mi riferisco a Pd ed attuale amministrazione) i migranti non li accoglieranno per ragioni ben note, la toponomastica non vogliono modificarla, il teatro non lo vogliono fare ecc.  Si deve essere consapevoli che con le UTI, nei Comuni non capofila, i consigli comunali conteranno meno di zero e meno di zero le opposizioni salvo che non siano finte opposizioni e braccia di sostegno alla maggioranza. Ora l'attenzione si sposterà sul 4 dicembre, e sia che vinca il sì, che il no che io sostengo attivamente, nulla in ogni caso sarà politicamente come prima e ciò rischia di avere dei riflessi anche a Ronchi. Insomma il dato su cui riflettere è l'enorme astensione che rischia di delegittimare la politica rappresentativa attuale anche nei nostri Comuni.
 
Marco Barone

Commenti

  1. Il fatto è che di questa tornata elettorale, negativa per la pseudosinistra, non ne parla nessuno...

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot