Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

London is open, Trieste is closed



In questo periodo si discute sul rilancio del nostro scalo aeroportuale, e si parte dal nome. Per ragioni di comunicazione, di marketing, di internazionalismo. Dallo scalo di Ronchi, o Trieste o del FVG in poche ore di volo si può arrivare a Londra. Città regno del capitalismo, sia questo arabo, sia questo cinese, sia questo russo, sia questo occidentale. Una città che è grande quanto una regione, una città che per alcuni potrebbe essere una nazione autonoma, per la sua immensità, grandezza, grandiosità. Una città dove progresso e tradizione, antichità e modernità hanno trovato il giusto equilibrio.  Una città cosmopolita, una città dove la frenesia ti divora, dove lo stress psicofisico è ai massimi livelli, una città che ha ribaltato i canoni tradizionali, con conseguenze sociali anche significative. Per esempio le periferie ora stanno diventando i luoghi dove vogliono andare a vivere i ricchi, per evitare quell'oceano continuo di turisti che invadono a qualsiasi ora le strade centrali di Londra. 
Appena arrivi a Londra leggerai London is open. Ed è assolutamente vero. Mille popoli diversi convivono, diverse culture, che danno la forza a questa città. Ma è una città dove esiste anche una forte solidarietà. Nelle centralissime strade di Londra, dove i prezzi delle case sono stellari, tra hotel di lusso, negozi di lusso, palazzi storici e moderni, la notte ci saranno tanti senzatetto. E la gente che cammina per le strade di Londra aiuta i senzatetto, tra chi porta cibo, chi offre loro aiuto. Quello dei senzatetto è un dramma enorme a Londra, sintomo di una città che se da un lato da a tutti una possibilità, dall'altro è la dimostrazione che la crisi sociale e la povertà sussiste e non perdona. Certo, è vero che qualche cittadino privato ha collocato dissuasori contro i senzatetto, ma sono emerse polemiche enormi, ed i senzatetto dalle strade centrali di Londra, la città delle città d'Occidente, vanno aiutati, non repressi. 
Ma a Londra sono anche legali i matrimoni omosessuali. Una festa enorme vi è stata per ciò. Nessuno si permetterebbe mai a Londra di negare una sala pubblica per un matrimonio tra coppie dello stesso sesso. Nessuno si permetterebbe a Londra di ostacolare, tramite giochetti burocratici meschini, questo fondamentale atto di amore e diritto umano. Anche se Trieste e Londra sono distanti solo pochissime ore di volo, nella realtà pratica delle vita quotidiana, sono distanti anni luce. Altro che città mitteleuropea o cosmopolita Trieste. Ma chi si comporta accanendosi contro i senzatetto, per ragioni di un fantomatico decoro, chi esercita una allucinante obiezione di coscienza, che non dovrebbe essere assolutamente permessa, in materia di diritti civili, o ponendo in essere ostacoli, non comprende che nuoce non solo all'immagine, ma anche alla storia della città, al suo divenire luogo internazionale. 
Non si diviene internazionali solo con qualche festival,  o cambiando il nome dell'aeroporto, o garantendo l'approdo di qualche nave da crociera, ma partendo dai diritti civili, sociali, umani. Il medioevo è finito da un pezzo, forse qualcuno dovrebbe ricordarlo a Trieste. Insomma, se London is open, Trieste is Closed.
Marco Barone 



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