Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Aeroporto di “ Trieste”: Dopo il nome si deve pensare ad un logo

Dunque, pur non essendoci ancora una vera e propria ufficialità, pare di aver capito che il nome ufficiale dell'unico scalo aeroportuale della nostra Regione sarà semplicemente Trieste. Ero già intervenuto sulla questione del nome esprimendo varie considerazioni. Per esempio, in merito all'intitolazione a Brazzà succintamente posso qui riportare che Brazzà nasce a Roma in via dell’Umiltà 82, nel 1852 e morirà a Dakar nel 1905, di famiglia aristocratica originaria del Friuli, prenderà anche la cittadinanza francese, opererà per l'interesse della Francia, divenne ufficiale della Marina di Francia, sarà sì esploratore ma nell'ambito del colonialismo, ed infatti è noto come il colonialista buono o gentile od “illuminato”, come se vi possa essere un colonialismo cattivo ed uno buono ed oggi giorno gli effetti del colonialismo, specialmente quello di matrice francese, li vediamo quali sono. E dunque se viene rimossa tale intitolazione le opinioni potrebbero essere più che favorevoli. E' vero che il nostro scalo è noto come Trieste, da lungo tempo. Sui social è già noto come Trieste airport ed aeroporto TRS, con TRS che è il codice aeroportuale IATA che identifica “l'Aeroporto di Trieste-Ronchi, Italia”. Ma se il problema era la sigla, di sole tre lettere, il problema era facilmente superabile dall'acronimo noto nei panorami internazionali con il quale si identifica tutta la nostra regione, FVG. Il nome dello scalo deve riuscire a mettere insieme la storia di questa regione, deve essere un nome che sappia unire e non dividere, che sappia avere alta vocazione di internazionalità, che sia semplice ed immediato. Quella dei nomi, della denominazione dei luoghi, degli spazi, è una questione molto delicata, basta vedere il caso Ronchi dei Legionari e Ronchi dei Partigiani, la questione dello Stadio Friuli di Udine, giusto per fare alcuni esempi di cui tanto si è discusso e si continuerà a discutere in questo movimentato periodo storico. Il FVG è in fase di cambiamento, avrà 18 UTI, pensiamo alla sola ex Provincia di Gorizia che verrà divisa in due UTI, alto e basso Isonzo, con i nomi specifici poi dati alle singole UTI, quella del basso Isonzo o Sinistra Isonzo, si chiamerà UTI Carso Isonzo Adriatico . L'area nella quale si trova l'aeroporto di Ronchi è nota come Bisiacaria, ma anche Territorio, Isontino, Basso Isontino, Venezia Giulia, Sinistra Isonzo, Mandamento monfalconese.  In regione non esiste solo Trieste e quello di Ronchi non è lo scalo di Trieste, certamente è nato a Ronchi perché a Trieste vi era il problema principale dovuto alla bora. Con quel nome si esclude il Friuli. FVG poteva essere l'alternativa accettabile da tutti, salvo chiaramente da chi vuole il F-VG con quel trattino che divide il Friuli dalla Venezia Giulia, come ancora riportato all'esterno del nostro scalo. Ma si dovrà pensare anche ad un logo, perché quello presente sui social è pessimo così come pessima è l'immagine che si è scelta nella intestazione della pagina Twitter e Facebook che vede rispettivamente 1311 follower su Twitter, pochissimi per essere uno scalo di un certo rilievo e poco più di 5600 mi piace su Facebook. Insomma è necessario un restyling integrale, sperando che questo possa essere un punto di partenza per rilanciare uno scalo che soffre e con una manciata di voli giornalieri e soprattutto è necessaria la collaborazione in chiave propositiva dell'utenza. 

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