C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Ma a Belgrado conviene entrare nella UE?




Quando arrivi in Serbia la prima cosa che ti colpisce è l'enorme fila di TIR, camion. Fermi lì per ore ed ore in attesa di entrare in Serbia, od uscire dalla Serbia, uscire dall'Europa od entrare in Europa. Nel 2009 venne presentata la domanda di adesione della Serbia all'UE. Nella sessione del 25 ottobre 2010 il Consiglio ha invitato la Commissione a presentargli il suo parere sulla domanda della Serbia.


La Commissione ha espresso parere favorevole il 12 ottobre 2011 e ha raccomandato la concessione alla Serbia dello status di paese candidato. Il 9 dicembre 2011 il Consiglio europeo ha invitato il Consiglio a verificare e confermare che la Serbia avesse continuato a mostrare impegno e avesse compiuto ulteriori progressi in vari settori. Il Consiglio è stato quindi invitato a prendere una decisione nel febbraio 2012 sul conferimento dello status di paese candidato alla Serbia, da confermare nella riunione del Consiglio europeo del marzo 2012. Il 1º marzo 2012 il Consiglio europeo ha concesso alla Serbia lo status di paese candidato. E la discussione continua ancora oggi, nonostante le tensione, soprattutto tra Croazia e Serbia sia ad elevati livelli. I capitoli più delicati da affrontare sono il 23 ed il 24 che riguardano lo stato di diritto ed i diritti umani.
Certamente conviene all'Europa conquistare Belgrado, perché il prossimo passo sarà l'entrata nella NATO. Quella NATO che ha devastato la Serbia e Belgrado con le sue bombe "umanitarie". Conviene agli USA che indirizzano le politiche del Vecchio Continente, in chiave anti-Russa. Conviene alla libera circolazioni delle merci, dei capitali e delle persone. Ma quella delle persone viene sempre in secondo piano, perché ogni entrata nella UE chiede enormi sacrifici ai Paesi entranti e solo quando questi saranno stati conseguiti anche la libera circolazione delle persone potrà essere garantita. Ma quanto conviene a Belgrado? Città storicamente più vicina a Mosca che a Bruxelles? Quanto conviene ai cittadini serbi che hanno stipendi non certamente degni e con un costo della vita già elevato? Rilevato che l'Euro quando arriverà, semplicemente stravolgerà ogni cosa, minando anche lo stato sociale se le cose continueranno in questo modo? Ed i cittadini di Belgrado vogliono realmente l'Unione Europea? I sondaggi, da prendere sempre con le pinze, dicono di no, ma questo no lo si capisce bene girovagando per Belgrado che di città "occidentale" ha poco.
Marco Barone 

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