Chi la definisce come la pagina nera o buia della resistenza, chi una mera opera di strumentalizzazione per demolire la resistenza comunista e vicina alle istanze jugoslave nelle ben complesse vicende del confine orientale. La legge di stabilità 2016 del FVG, in base al testo come proposto dalla Commissione, articolo 4 comma 10, “al fine di condurre un approfondimento storico sulle vicende legate all’eccidio avvenuto nel 1945 a Porzûs (Udine), anche nel quadro dell’ampia discussione storiografica nel quale tale avvenimento si colloca, è costituita, presso la Presidenza della Regione, una Commissione di studio, con il compito di raccogliere la documentazione rilevante ed effettuare le necessarie ricerche su tale episodio”.
Dunque sicuramente ciò prova il fatto che molto vi è da chiarire e che probabilmente quelle che mediaticamente sono diventate verità di sistema, andranno se non riviste certamente rianalizzate. Nel testo si legge che “ La Commissione di studio ha durata di un anno ed è composta da sei esperti storici nominati dai seguenti soggetti: a) Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nel Friuli Venezia Giulia di Trieste; b) Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione di Udine Università degli studi di Udine; d) Università degli studi di Trieste; e) Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) – Comitato regionale del Friuli Venezia Giulia di Udine; f) Associazione Partigiani Osoppo di Udine". Il comma 12 rileva che la Commissione è presieduta da un coordinatore scientifico nominato dalla Giunta regionale e si avvale della collaborazione di ricercatori, selezionati d’intesa dalle Università degli studi di Trieste e di Udine. I componenti svolgono il loro incarico a titolo gratuito. È riconosciuto il solo rimborso delle spese nella misura prevista per i dipendenti regionali. Le funzioni di segreteria della Commissione sono svolte da un dipendente della Presidenza della Regione. Per le finalità di cui al comma 10, l’Amministrazione regionale è autorizzata a concedere un contributo straordinario di 50.000 euro all’Università degli studi di Trieste per l’attribuzione di quattro assegni di ricerca a ricercatori selezionati con le modalità di cui al comma 12.
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