Andare avanti con il passo del gambero..c'erano una volta i bunker della guerra fredda e GLADIO

Immagine
L'organizzazione GLADIO fu voluta non tanto dalla NATO ma dagli americani per costituire un gruppo paramilitare, clandestino e incostituzionale, di migliaia di persone, prevalentemente civili, pronto ad intervenire in caso di invasione da parte dei comunisti jugoslavi od eventualmente sovietici. Come la storia ha insegnato non ci fu alcuna invasione, ma i rapporti tra pezzi di GLADIO e la strategia della tensione rimangono una delle pagine più nebulose della storia repubblicana italiana su cui probabilmente non ci sarà mai piena verità. Collisioni tra massoneria, servizi deviati, neofascisti, con l'obiettivo unico di non consentire l'avanzata del comunismo in Italia ed in Europa, perchè Stay Behind era presente ovunque non solo in Italia, ma quello che accadde in Italia non ebbe eguali nel resto d'Europa.    Attraversando il Carso, devastato dalle trincee, può capitare di imbattersi anche in  alcuni bunker della guerra fredda che dovevano essere utilizzati per cercare d

L'Unione Europea agirà come gli USA dopo l'11 settembre


L'articolo  42 (ex articolo 17 del TUE)  comma 7 del Trattato sull'Unione Europea afferma espressamente che: "Qualora uno Stato membro subisca un'aggressione armata nel suo territorio, gli altri Stati membri sono tenuti a prestargli aiuto e assistenza con tutti i mezzi in loro possesso, in conformità dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Ciò non pregiudica il carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa di taluni Stati membri." Il punto successivo, invece che "gli impegni e la cooperazione in questo settore rimangono conformi agli impegni assunti nell'ambito dell'Organizzazione del trattato del Nord-Atlantico che resta, per gli Stati che ne sono membri, il fondamento della loro difesa collettiva e l'istanza di attuazione della stessa". Dunque è evidente che anche l'Italia sarà pienamente e militarmente coinvolta. 
L'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite afferma: "Nessuna disposizione del presente Statuto pregiudica il diritto naturale di autotutela individuale o collettiva, nel caso che abbia luogo un attacco armato contro un Membro delle Nazioni Unite, fintantoché il Consiglio di Sicurezza non abbia preso le misure necessarie per mantenere la pace e la sicurezza internazionale. Le misure prese da Membri nell’esercizio di questo diritto di autotutela sono immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza e non pregiudicano in alcun modo il potere e il compito spettanti, secondo il presente Statuto, al Consiglio di Sicurezza, di intraprendere in qualsiasi momento quell’azione che esso ritenga necessaria per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale".
L'articolo 51, ovvero legittima difesa, è quello utilizzato dopo i fatti dell'11 settembre. Doveva essere la legittima difesa a governare quell'azione militare, che poi è finita come ben sappiamo, in un disastro. I principi giuridici che dovrebbero dunque governare il tutto sarebbero quelli della necessità e della proporzionalità, al quale si è aggiunto recentemente anche il criterio della immediatezza. E soprattutto deve avere un termine finale. Legittima difesa, non guerra. Legittima difesa, non rappresaglia.  
Sarà così? Il passato insegna di no e gli intenti neanche. Eppure i principi di diritto come richiamati sembrano legittimare solo l'azione della legittima difesa.  

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot