C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Salta a Gorizia il corteo destro di Forza nuova e company

Dovevano manifestare con un tricolore di almeno 50 metri, fare un corteo che doveva attraversare buona parte di Gorizia, partendo dalla delicata zona di confine quale la Casa Rossa. Provocazioni su provocazioni sulla pagina di quell'evento, magari per attirare l'attenzione, chissà. Ignorato per diversi giorni, posto in dubbio anche dalla stampa, poi si mobilita l'antifascismo. Organizza un contro presidio, con volantinaggio in Piazza del Municipio a Gorizia ed arriva la notizia che la Questura di Gorizia ha dato enormi restrizioni al corteo di Forza Nuova, Rsi.
I motivi di quel corteo erano la richiesta del ripristino dei confini, emulando il reazionario muro Ungherese, l'uscita dell'Italia dall'Europa, blocco dei flussi migratori e le solite robe tipiche di quell'area politica.   
Certo, vietarlo in toto sarebbe stata cosa buona e giusta e pienamente rispettosa, in via rigorosa,  della nostra Costituzione, ma le restrizioni come imposte che hanno de facto bloccato il corteo e trasformato lo stesso in presidio statico, hanno depotenziato quella iniziativa destra ed indegna per Gorizia. 
Anche se a dire il vero sorgono dubbi sulla reale intenzione dei proponenti di quella roba nera e destra che doveva camminare per Gorizia. 
Il presidio, in relazione alle prescrizioni, doveva svolgersi in piazza S. Antonio, luogo centrale di Gorizia, e certamente più centrale rispetto alla manifestazione che queste realtà hanno svolto nel mese di settembre 2014, sempre a Gorizia, sempre contro i migranti. E cosa faranno costoro? Il 31 ottobre al “Best Western Gorizia Palace Hotel”, sito in Corso Italia 63, una Conferenza sul tema “Gorizia, l’Italia, l’Europa”, (organizzata dall’Associazione “Unione per la Nazione”) con la presenza di numerosi esponenti politici locali, nazionali ed europei. Cosa si legge nel loro comunicato facebook? Che “ Sarà presente il segretario nazionale di Fiamma Nazionale, Stefano Salmè, il segretario generale del partito europeo AEMN (Alleanza Europea Movimenti Nazionali), Valerio Cignetti, il leader del Partito Nazionale Sloveno, Zmago Jelincic e il segretario del Movimento Popolare degli Italiani di Gorizia, Franco Bertin. La conferenza avrà come oggetto la drammatica situazione che tutte le nazioni dell’est e poi Gorizia ed il Friuli Venezia Giulia, stanno affrontando rispetto alle migrazioni bibliche della cosiddetta rotta balcanica. L’emergere in tutta Europa delle forze nazionaliste e patriottiche, dall’Austria alla Polonia, è il segno della risposta istintiva dei popoli europei di fronte ad un vero e proprio genocidio culturale, pianificato dalle èlite europee con l’ausilio di alcuni governi nazionali , in particolare quello italiano targato Renzi-Alfano-Boldrini. Il segretario nazionale di Fiamma Nazionale Stefano Salmè arriverà alle ore 15.40 in Stazione Centrale e si recherà a piedi al Parco della Rimembranza dove, in forma privata, deporrà una corona di fiori al Monumento ai Caduti. Da lì poi si recherà alla conferenza in oggetto”.


Un passo indietro enorme, che prova, come già era noto, la grande ed immensa forza di queste realtà nel goriziano. E di ciò se ne terrà certamente conto per la prossima volta che decideranno di scendere in piazza, o meglio che comunicheranno la loro intenzione di scendere in piazza per portare i loro democraticissimi contenuti, altamente rispettosi dei diritti umani, della nostra Costituzione, della Carta Europea dei diritti dell'Uomo. Invece, nel mentre di tale epico momento di grande commozione, quando il segretario della Fiamma si recherà a piedi, sceso dal treno, al Parco, dove deporrà una corona di fiori, e dicono essere momento privato, quando in realtà è momento pubblico perché comunicato pubblicamente, ci sarà l'Osservatorio regionale antifascista del FVG, con un presidio in piazza del Municipio a Gorizia dalle ore 15.30, per l'antifascismo e l'antirazzismo che esiste e resiste, nonostante tutto ed il tutto.
Marco Barone 

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