Nel 2026, 80 anni dalla strage di Vergarolla, come per la strategia della tensione, senza verità, anche se non si era più in Italia

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  Ancora oggi non c'è una lapide istituzionale che ricordi a dovere le vittime della strage di Vergarolla di cui non si conosce il numero esatto dei morti, 64 furono  le vittime identificate. Quanto accaduto il 18 agosto del 1946 ha lasciato il segno indelebile nella storia delle complesse vicende del confine orientale spesso strumentalizzate per revisionismi storici, nazionalismi nostalgici, che nulla c'entrano con la verità e la giustizia negata alle vittime di quel fatto drammatico. Come accaduto durante lo stragismo neofascista durante la strategia della tensione, praticamente non vi è stata alcuna verità, nessuna inchiesta degna di nota. Solo supposizioni, teorie, ipotesi, spesso istanze degne di ultras più che di seguaci della verità. Quel fatto tragico è stato chiaramente utilizzato dalla retorica revisionista per le proprie battaglie ideologiche anticomuniste e contro la Jugoslavia comunista di Tito. Quando accadde quel fatto, Pola, era una zona enclave all'interno ...

L'Europa sul caso immigrazione in FVG: va operata distinzione tra richiedenti asilo e chi arriva illegalmente


A maggio 2015 veniva posta una interrogazione scritta alla Commissione europea sulla fantomatica emergenza dei profughi in FVG. Emergenza che mai è esistita, smentita dai fatti, mentre è innegabile l'esistenza in alcuni casi di una politica, vedi il caso di Gorizia, volutamente di non accoglienza. L'interrogazione che veniva posta evidenziava che "In Friuli Venezia Giulia l'afflusso dei migranti in entrata da Tarvisio, punto di transito per decine di migliaia di clandestini in arrivo dall'Ungheria, insieme alla pressione già esercitata sull'Italia dagli arrivi via mare, mette a serio rischio l'equilibrio sociale e la sicurezza dei cittadini. La mancanza di risorse per gestire in sicurezza la permanenza di tutti questi immigrati irregolari rischia di sfociare in episodi di intolleranza e di conflitto sociale con evidenti ripercussioni sulla sicurezza dei cittadini friulani. Alla luce di quanto esposto, può la Commissione far sapere:

1. se è a conoscenza della situazione di emergenza che attraversano i cittadini friulani a causa dell'esposizione a questo doppio flusso di arrivi di immigrati clandestini;
2. come intende affrontare questo problema;
3. come intende intervenire per rinforzare i controlli anche in territorio friulano?"

Non passa inosservata la qualificazione unilaterale che viene data di clandestini nei confronti dei profughi. E' facile intuire da quale area politica sia giunta l'interrogazione.

E come risponde la Commissione Europea? "La Commissione è ben consapevole delle molteplici sfide poste dai flussi di immigrazione clandestina a livello degli Stati membri e a livello regionale e locale. Per affrontare queste sfide migratorie è chiaro che abbiamo bisogno di un nuovo approccio europeo. Ciò richiede l’utilizzo di tutte le politiche e di tutti gli strumenti a nostra disposizione – e la combinazione di politiche e attori interni ed esterni a tutti i livelli per ottenere il migliore effetto".

Ed ancora che: "La Commissione rinvia l’Onorevole Deputato alla recentemente adottata “Agenda europea sulla migrazione” (COM(2015) 240), così come alla comunicazione “Piano d’azione dell’UE contro il traffico di migranti” (COM(2015) 285): entrambi presentano in maniera esaustiva e dettagliata la visione e le intenzioni della Commissione quanto alle azioni da intraprendere per una migliore gestione della migrazione, comprese le misure per contrastare l’immigrazione clandestina, e menzionano anche la volontà della Commissione di promuovere una migliore integrazione dei migranti, con una particolare attenzione verso i richiedenti asilo e i rifugiati. La Commissione ritiene che non vi sia un’unica modalità di gestione della pressione migratoria Va operata una distinzione fra i richiedenti asilo e coloro che cercano di sfruttare abusivamente il sistema d’asilo o arrivano illegalmente senza un valido diritto di soggiorno. La Commissione sostiene gli Stati membri nell’applicazione delle misure prescritte dalla legislazione dell’UE per affrontare questo problema, tenendo conto delle differenze relative ai controlli alle frontiere esterne e l’assenza di controlli alle frontiere interne".
Quanti sono, chi sono quelli che cercano di sfruttare abusivamente il sistema d'asilo? Quanti sono, chi sono quelli che arrivano senza un valido diritto di soggiorno? Insomma, una pessima ed inqualificabile risposta da parte della Commissione europea. Rimane in attesa di risposta una proposta di risoluzione come avanzata il 27 agosto 2015, dal seguente tenore: si "invita la Commissione a intervenire con immediatezza per prevenire un fenomeno che, data la sua ampiezza, potrebbe avere conseguenze nefaste in Friuli Venezia Giulia in termini sia igienico/sanitari sia di ordine pubblico e sicurezza".


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