Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Curiosità: la prima volta in cui viene citata Gorizia negli atti del Regno d'Italia e della Stampa


X Legislatura del Regno d'Italia, 13 giugno 1867. Prenderà la parola Pier Luigi Bembo Salomon, podestà di Venezia sino al 1866,Socio della Società geografica italiana e possidente, che verrà nominato senatore del Regno il 15 novembre 1874, in merito alla strada Rodolfo: “Nel mese di agosto si apre la strada del Brenner. Ma avverto una circostanza. L'Austria presentemente spinge i lavori nella strada così detta Rodolfo, la quale da Villaco va a Sleyer e Linz, e quivi si congiunge alla rete germanica. Perché poi Trieste possa congiungersi alla strada Rodolfo, non manca che il tratto da Gorizia a Villaco ; e una volta che sia finito questo tratto, per cui essa si adopera con tutta alacrità, Trieste lotterà con Venezia, entrerà nel raggio, nella sfera d'azione che avrebbe il nostro commercio nella Germania” Una delle prime volte, invece, in cui viene citata Gorizia, nella Gazzetta Piemontese sarà il 30 giugno 1867. Si parlerà, ovviamente, della lotta contro l'Austria, anche goliardica, a colpi di bande musicali, canti e scazzottate nelle osterie, tra i sostenitori dell'Impero Austro Ungarico ed il Regno d'Italia.


Marco Barone

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