Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Caso Grecia: questa Europa è indecente e mi vergogno di farne parte


I ricatti che ha posto in essere l'Euro Gruppo, Italia inclusa, nei confronti della Grecia, che per lo stile ricordano l'ultimatum dell'Impero Austro-Ungarico alla Serbia, che poi porterà alla prima guerra mondiale, sono semplicemente indecenti. 
Utilizzano la balla della fiducia per delegittimare un Governo di sinistra, che osa attuare politiche di sinistra sociale, che ha osato sfidare i poteri forti capitalisti, la Troika, che ha osato ricorrere alla democrazia. Questa Europa non è riformabile. Questa Europa è vergognosa e provo altrettanta vergogna a fare parte dell'Unione Europea. Sono sempre stato europeista convinto. Ma questa Europa cosa ha comportato? Speculazioni, decisionismi, diseguaglianze, austerità, distruzioni dei diritti dei lavoratori, merci e capitali al primo ed unico posto della scala dei valori dell'Europa. Il resto può anche crepare. Così è stato per i migranti così e per la Grecia. E' necessario ripensare un nuovo blocco, un nuovo modello unitario, che guardi ad Est, che metta al primo posto i diritti umani, i valori che hanno connotato la rivoluzione francese, libertà, uguaglianza e fratellanza. Che siano i valori della resistenza, come in modo efficace richiamati, ad esempio, nel monumento dedicato ai partigiani in Topolò, ad essere la guida suprema per una nuova società, perché quella presente, certi e dati valori li ha semplicemente traditi se non proprio ripudiati.

Questa Europa è morta e l'Italia che ne fa a pieno titolo parte, essendo anche uno dei Paesi fondatori, a questo punto, sbattesse la porta in faccia a questo sistema. Chiaramente ed evidentemente non lo potrà fare questo Governo, ma sarà necessario un processo democratico di rivolta collettivo, che sappia raccogliere i valori della sinistra storica e tradizionale, gli unici che possono garantire la giusta distribuzione delle ricchezze, perché, alla fine dei conti, il problema di fondo è sempre questo, ovvero il capitalismo. Questa Europa è indecente, e spero che il Parlamento Greco respinga l'accordo ricatto anche per non mandare in frantumi, con tempismo da record, il noto e forse anche abusato, a livello mediatico, oxi. Pare evidente che il trabocchetto del trasferimento dei beni pubblici all'estero era il tipico stile proprio delle "conciliazioni". Si alza sempre il tiro, si chiede sempre 100, ma l'obiettivo è ottenere quello che si deve ottenere, e così è stato. Ma la Grecia dovrebbe respingere quella porcata di accordo anche per una chiara questione di metodo. Questa Europa non è riformabile, è defunta sul nascere, e lo dico da oramai ex convinto europeista. Qui hanno attaccato ogni idea minima e possibile di sinistra anticapitalista, cedere ora sarebbe un disastro per tutti i movimenti, per tutto l'anticapitalismo sussistente.

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