A Lussino, salvate diverse tombe di cittadini italiani dall'oblio, ma c'è ancora molto da fare per il riconoscimento dei diritti della minoranza italiana

Immagine
Viene reso noto che a Lussino, grazie all'operato di alcuni cittadini sensibili alla salvaguardia della memoria storica ed identità dei luoghi, sono state salvate una trentina di tombe, esattamente ben 37, nel cimitero di San Martino, dall'oblio e dal degrado a cui erano destinate. I cittadini in questione, tramite la nota pagina facebook dedicata a Lussino hanno reso noto che grazie al finanziamento promosso dall'Università Popolare di Trieste, attraverso i fondi del MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,hanno potuto  attivarsi per salvarle. Iniziativa di gran pregio che merita il giusto riconoscimento e gratitudine in un contesto dove la comunità degli italiani,con difficoltà , essendo anche gli italiani autoctoni  ridotti al minimo storico, cerca di attivarsi per quanto possibile anche tramite l'operato di singole individualità per la difesa della memoria storica. Una delle battaglie che stanno conducendo da anni ad esempio è il  r...

Nel giugno del'45 nascevano su impulso del CLN i sindacati scuola, dopo 70 anni continua la lotta per la scuola pubblica

Storico è l'annuncio di Sandro Pertini nel 25 aprile del 1945 «Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l'occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire.»  Così come storico sarà l'annuncio, in quel giorno del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, “oggi 25 aprile, in nome del popolo e dei volontari della libertà e delegato del solo governo legale italiano, ha assunto i poteri di governo”.
Liberazione dall'occupazione nazifascista, che in realtà ebbe inizio ben prima del 25 aprile e che in alcune località, come Trieste o Gorizia, avverrà il primo maggio del 1945. Libertà, antifascismo, solidarietà, unità. E nasceranno su iniziativa ed impulso del CLN anche i primi sindacati liberi della scuola. Scuola che inizierà l'avvio di un processo di de-fascistizzazione, anche se a dirla tutta ancora oggi alcuni elementi sono ancora presenti, come la circolare sul crocifisso, ad esempio, per alcuni ordini di scuola, atto di benevolenza del fascismo verso la Chiesa, simbolo dell'inizio della conciliazione tra fascismo e Chiesa. Il 25 giugno del 1945 si formerà a Genova uno dei primi sindacati, post fascisti, della scuola, oltre 1000 maestri genovesi aderiranno con determinazione. 
E paradosso vuole che 70 anni dopo, la scuola, il 25 giugno del 2015 vivrà la sua peggiore fase storica, quella che ne sancisce la morte, in nome dell'aziendalizzazione, competizione, delle competenze, della scuola lavoro, dell'autoimprenditorialità, del classismo, delle diseguaglianze. 
Quella scuola che non risponde ai valori costituzionali della nostra Carta nata dall'antifascismo, una scuola autoritaria e decisionista, sistema ripudiato dall'antifascismo prima e dai movimenti del '68 dopo. Questo 25 giugno i sindacati della scuola in via unitaria continueranno la lotta, per la scuola pubblica, camminando insieme con la comunità scolastica, 70 anni dopo la caduta del fascismo la lotta per la scuola pubblica continua. 70 anni dopo il mondo della scuola si trova a dover contrastare un sistema autoritario pseudoriformista e sinistro che mina il bene comune costituzionale più importante della nostra società e civiltà, la scuola pubblica. 

Marco Barone 
nota: fonte foto estratto dell'Unità del 25 giugno 1945

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

L'italiano esodato... da Cherso