Lo spirito di solidarietà del Friuli

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  Dopo la tempesta, potente, imprevista, sconvolgente, la classica quiete, che sa di beffa. Il sole, il silenzio, il rumore di chi spala fango, di chi si è attivato senza battere ciglio per aiutare. Subito. Solidarietà. Così è stato nei periodi delle grandi tragedie e drammi che hanno colpito questa piccola fetta di terra d'Europa. Che ha conosciuto due guerre mondiali, con il Friuli non spettatore, ma suo malgrado, attore. Così è stato con eventi diabolici, come la tragedia del Vajont, così come è stato con il terremoto del 1976. Una terra che non cerca di compiacersi, che non ha bisogno di sentirsi dire quanto siamo bravi o più fighi o meno fighi degli altri. Si va oltre, si va avanti, insieme. Il dolore delle vite sottratte cinicamente da questo mondo è e rimarrà vivo, ma la forza di rialzarsi in breve tempo, senza perdere tempo in giustificati lamenti, che questa terra continua a dimostrare, generazione dopo generazione, è più unica che rara. Il sole splende lì dove una frana h...

Dalla dolina “dei 500” al Sacrario di Redipuglia

Erano 500.
500 soldati che lì, ove il Carso è ancora rosso, eternamente rosso sangue, trovarono la morte,sepoltura per poi essere l'ennesimo numero, utile alla causa della imponenza di quel maledetto presente, del Sacrario fascista, perché voluto dal fascismo, nel fascismo, di Redipuglia. Un luogo immerso nel silenzio, pietre e fiori, alberi ed ancora silenzio.Un pietra e leggerai, "IN ONORE DEI SOLDATI CADUTI CHE QUI GIACCIONO DEL 16° - 123° - 124° - 138° REGGIMENTO FANTERIA E DEL 15° REGGIMENTO BERSAGLIERI CHE IN QUESTA DOLINA RIPOSANO IL SONNO DELLA GLORIA. LA 2^ BATTERIA AUTOMOBILE DA 102 MM. QUESTO RICORDO POSE IL 10 OTTOBRE 1916".

Riposa il sonno della gloria.
Quale gloria?
Quella di essere stati uccisi per una patria che li ha spediti direttamente nelle fredde braccia delle morte?
Quella di essere stati fatti a pezzettini per una patria che si colmava la bocca di retorica?
Eppure quel sonno venne infranto.
Infranto per essere traslati nel presente assente di Redipuglia.






Pietre carsiche, terra color sangue, silenzio luttuoso.
Questa è la dolina dei 500, di cui non conosci nulla, né il nome, né l'età, niente.
Sai solo che lì hanno incontrato la morte.
Sai solo che lì, su quella terra che con rispetto calpesti, grida di dolore, rumori di esplosioni, lamenti disumani, lacrime e maledizioni, quante volte sarà stato maledetto quel Carso, sono stati per lungo tempo una drammatica normalità.

Marco Barone

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