La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

#Trieste Gigugin e Barbara e quella somiglianza con gli Atlanti di rue Rivoli di #Parigi

Al numero 48 bis rue de Rivoli, dell'immensa Parigi,in una via colma di negozi di ogni tipo e marca, non potrai non notare due giganti affaticati reggere il peso dell'intero palazzo lì edificato.
Parigi rue Rivoli 48 bis
Si tratta di due Atlanti realizzati nei primi anni del 1900 su ispirazione delle opere di Pierre Puget che richiamano i “simili” che reggono i balconi dell' Hotel de Ville di Tolone. Il tuo pensiero, anche con stupore, attraversando la Senna, sorvolando le Alpi ed approdando sul Molo di Trieste, si congiungerà con le due statue femminili, pressoché identiche, ma realizzate in città, più o meno nello stesso periodo da parte di Romeo Rathmann. Mi riferisco a Gigugin e Barbara, due statue che sormontavano l'atrio del vecchio Eden di Trieste e che turbarono gli animi dei triestini tra "chi disi ben, chi disi mal", per lungo tempo e le critiche trovavano e trovano ancora oggi sempre fondamento in quel cuore, quel “cor che no cambia mai” e che non riesce ad adattarsi alle novità a volte stravolgenti di una società più globale di quanto si possa immaginare. Gigugin e Barbara sono le versioni al femminile degli Atlanti di Parigi? Chissà.

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