C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Nessuna libertà di pensiero al razzismo e neonazifascismo. Banniamo e censuriamo i frignatori reazionari

Frignano come cani bastonati quando vengono censurati, bannati. Frignano come bambini viziati. Frignano come cetnici in fuga dall'insurrezione antifascista. Invocano la libertà di pensiero. Invocano la libertà di manifestazione del diritto di critica. Addirittura, molti di loro, invocano la resistenza, l'antifascismo, pur essendo nostalgici del fascismo, dicendo e scrivendo che censurare o bannare, o cancellare commenti, insulti,offese, pensieri, di portata razzista, xenofoba, omotransofoba, nazifascista, significherebbe non aver rispetto dell'antifascismo e dei partigiani e che l'antifascismo, così facendo,  diventerebbe come il suo opposto. A parte il fatto che quando si parla di partigiani si deve distinguere tra partigiani bianchi e rossi, comunque sia, l'antifascismo, che include il contrasto, concreto e non solo astratto, a quelle piccole particelle reazionarie che costituiscono l'insieme che ha connotato il nazifascismo, come slavofobia,omotransfobia,xenofobia razzismo ecc, consiste, a parer mio, nella realizzazione di tutte quelle pratiche quotidiane finalizzate a prevenire, contrastare e reprimere, quando necessario, azioni ed intenzioni, finalizzate all'affermazione di valori incompatibili con la democrazia. Pensieri razzisti, ad esempio, sono incompatibili con la democrazia, dunque vanno censurati. Pensieri nazifascisti, sono incompatibili con la democrazia, e così via discorrendo. Se è vero che la libertà del singolo finisce lì ove inizia quella del proprio simile è altrettanto vero che la democrazia finisce lì ove inizia la destabilizzazione della stessa. Per stabilizzare la democrazia è necessario non dare spazio ai frignatori, che spesso, nel nome dell'ignoranza più diabolica o nella consapevolezza più reazionaria, invocano proprio principi fondanti la democrazia per compromettere ed annientare la democrazia medesima. Non è una questione di essere cultori del pensiero unico,o dell'omologazione, è questione di prevenire, contrastare e reprimere pensieri e parole ed azioni che minano, con il rischio di farli esplodere o mutilarli in modo perenne, diritti sociali,civili essenziali per ogni comunità civile. Diritti civili e sociali basilari per la democrazia. Se questi pensieri non verranno censurati,fermati,bloccati,contrastati, troveranno legittimazione e trovando legittimazione il virus innescato dalle menti reazionarie od ignoranti, ucciderà la democrazia. 

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