La salvaguardia del verde sia la principale opera pubblica

Per ogni albero tagliato, uno nuovo deve essere piantato! Questo è il principio che fin dall'800 ispira la politica del rimboschimento in Svezia e ben due terzi del Paese sono coperti da foreste. Il FVG è una regione meravigliosa, però in sofferenza anche a causa delle problematiche dovute ad un clima sempre più caldo. Cambiamenti climatici o meno una certezza c’è, i nostri Comuni devono dare la priorità alla cura del verde. Sia questa la principale opera pubblica da sostenere. Mettere da parte altre opere, che al momento sono da considerarsi come secondarie e investire nel verde. A partire da Ronchi che da decenni se la passa male e dove sembra più di attraversare un cimitero di tronchi che un parco urbano in evidente sofferenza. Ronchi ha le potenzialità per divenire un giardino pubblico in stile inglese, ma ad oggi siamo solo nel mondo dei sogni. Servono interventi propositivi e non polemiche o strumentali. Ciò che è stato è stato, serve una visione e una volontà che sia final...

Quella scritta “basta cinesi” sulla via Trento di Trieste





Un tempo si gridava, Viva Trento Viva Trieste. Un motto fatto proprio dall'irredentismo, che da circolo di potere e sociale minoritario, per ragioni opportunistiche, venne cavalcato, ed utilizzato per la propaganda utile al Regno d'Italia finalizzata ad esercitare l'egemonia anche in quell'Adriatico da sempre conteso. Ma Viva Trento e Trieste era anche il motto di una parte della Massoneria che si batteva per la fratellanza, uguaglianza e libertà, divenute dogmi nella rivoluzione Francese. La via Trento di Trieste, che doveva subire un processo di riqualificazione, anche grazie al nuovo ponte curto, è una strada centrale, importante, ma vissuta come una qualsiasi area periferica della città. Sempre di più le attività commerciali che chiudono, sempre di più le serrande abbassate, e quelle poche attività che esistono sono gestite, prevalentemente, da persone provenienti dall'Oriente e dalla Cina. Oggi il vento del capitalismo dominante è quello orientale, ma a quanto pare, qualche ignorante razzista, non ha nulla di meglio da fare che imbrattare il muro della scuola, lì collocata, e scrivere basta cinesi. Il muro della scuola con scritto basta cinesi, è un doppio insulto, sia alla comunità cinese che alla scuola pubblica, nella sua complessità; scuola, che in genere, vive mille difficoltà, che conosce sempre di più casi crescenti di bullismo, razzismo, anche di carattere omofobico ma che non vengono, spesso, denunciati, anzi, a volte ti capita di sentir dire che l'omosessualità, per esempio, è tecnicamente non normale, chiaro pensiero che istiga all'odio razziale ed alla violenza. Il razzismo è una brutta questione, una questione che esiste e persiste ma che deve essere contrastato non solo con le parole, perché queste spesso si perdono per strada, ma anche con i fatti. Sarebbe importante che la scuola interessata da quella vigliaccata prendesse posizione, magari reagendo con un bel pennello e vernice bianca, per ripulire quel muro e perché no, organizzando una iniziativa culturale e sociale contro il razzismo.

Basta razzismi, ovunque ed in ogni spazio.


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