Nel sito Viaggiare Sicuri della Farnesina, nella scheda dedicata all'Egitto si continua a leggere che " Dal 2011 l’Egitto è stato attraversato da profondi rivolgimenti politico-sociali ed il contesto politico-regionale relativo alla questione palestinese può avere riflessi sulla stabilità sociale e movimenti di protesta. I connazionali che si recano nel Paese per motivi professionali, di studio o turistici, devono essere pienamente consapevoli di tale contesto generale, così come dei rischi di detenzione o di altre misure coercitive connesse alla partecipazione ad attività politiche o anche soltanto a discussioni potenzialmente ricollegabili al contesto politico interno, come dimostra l’omicidio di Giulio Regeni. Come noto, nel 2016, è stato rinvenuto, vicino al Cairo, il corpo del giovane ricercatore italiano, torturato e barbaramente ucciso". I rapporti commerciali tra Italia ed Egitto continuano ad essere consolidati, si stipulano anche accordi...
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Primo Maggio a Trieste, in piazza della Borsa fischia il vento delle tre A
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A come anticapitalista, A come
antifascista, A come anarcosindacalista. Era stato annunciato il Primo Maggio diviso a Trieste e così è stato. Si parte da Campo San Giacomo, ed i
pensieri non possono che correre alle cannonate contro gli operai di
quel rione operaio che, nonostante il tutto, continua a rimanere
anche in questo secolo fermo punto di partenza del Primo Maggio
triestino.
Un Primo Maggio che ha registrato in
Italia il nefasto suono dei manganelli. No, no siamo più al primo maggio del
1891 dove ai tre squilli di tromba seguivano le cavalcate della
repressione ma anche la resistenza forte e tenace degli operai. Erano anni, si è perso il conto, che
non si registravano in Italia scontri e repressione al corteo del
Primo Maggio e non a caso accade a Torino, città che più di altre è
il simbolo della nuova resistenza che si oppone all'arresto della lotta che corre
contro ogni intimidazione e provocazione. Sono giunti anche a Trieste i rumori
dell'eco del manganello e delle teste spaccate.
Hanno caricato il corteo a Torino
diranno delle voci.
Sangue rosso in questo Primo Maggio, penserai in modo silenzioso.
Superata Piazza della (dis)unità
d'Italia lo spezzone conflittuale e che rivendica la dignità sociale
pura va oltre.
Va oltre chi vuole il ritorno della
tessera unica per l'esercizio della non democrazia sindacale.
Va oltre chi legittima il nefasto
esistente. E saranno in tanti, in tanti con
bandiere rosso e nere, no tav e no muos e Usi e Cobas e con cartelli
di protesta a conquistare Piazza della Borsa tra chi faceva
compere, in un giorno ove i negozi dovrebbero essere chiusi.
Tac.
Suono della mano che stampa sulle
vetrine il senso dell'indignazione.
Come quel suono accompagnato dal pennello
e vernice bianca che ha cancellato una scritta fascista sui muri
della città durante il corteo.
Primo Maggio è e non può essere che
antifascismo, Primo Maggio è e non può essere che anticapitalista
ed in questa giornata è stato, più di ogni altra cosa, a Trieste,
anarcosindacalista.
Si è realizzato oggi un pezzo di
storia nella vita del movimento triestino.
Non più banchetti in Piazza
dell'Unità, ma megafono ed una riuscita assemblea pubblica in Piazza
della Borsa che ha visto la partecipazione di diverse soggettività ed individualità.
Non più orecchie tappate od urla a chi
tratta questo Primo Maggio come una sterile festa, ma voce urlante
dignità e voglia di lotta in quella Piazza della Borsa ove anche il
vento ha fischiato, fischiato voglia di libertà. Non era scontato che si riuscisse a
presidiare e mantenere fermo un punto alternativo alla tradizionale
Piazza dell'Unità.
Questo è un dato di fatto.
Questa è la realtà.
Erano più di
cento, ed erano in tanti con mani nude e senza guanti, senza censure
e celebrazioni, ma semplicemente con la determinazione di edificare a
Trieste un nuovo Primo Maggio.
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"...
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecch...
Prima del famigerato esodo, Cherso, come Lussino e come tanti altri posti del Quarnero, dell'Istria croata oltre che slovena, della Dalmazia, la presenza degli italiani autoctoni era importante, in alcuni casi si arrivava ad avere la maggioranza assoluta, poi, quello che è stato, è stato, i diritti però del bilinguismo, finalizzati a tutelare tanto l'italiano, quanto le radici e l'identità storica e culturale di questi luoghi, in un certo senso anche se con fatica sono sopravvissuti e difesi con battaglie quasi quotidiane da decenni da parte degli abitanti della minoranza del luogo. Però a volte capita di dover fare i conti con la legge dell'assurdo. Come a Cherso. Dove se da un lato emerge la sede della comunità italiana, con tanto di tricolore, dall'altro, il bilinguismo è praticamente inesistente. Anzi, ridicolizzato. Ci sono cartelli in inglese, sloveno e tedesco e non in italiano, altri, pochissimi, una manciata, in italiano, solo messi forse come accontentin...
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