C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

La vera origine delle cinque poesie sul calcio di Saba




Le Cinque poesie sul calcio scritte da Umberto Saba nascono in modo singolare, ma in un modo che non deve sorprendere, poiché sarà quello tipico del poeta di Trieste.  Si è detto e scritto che è andato allo stadio casualmente, oppure perché ha ricevuto in regalo un biglietto, o per accompagnare la figlia. In realtà questi tre elementi non sono esclusivi ma corrono e vivono insieme. Le cinque poesie sul calcio, che si aprono con il saluto ai rosso alabardati amati dai triestini e che si concluderanno con la gioia e la capriola del portiere della squadra che ha segnato, una gioia che si contrappone al dramma ed alla tristezza del portiere avversario, nascono all'interno della libreria di Umberto. Carletto, ovvero Carlo Cerne, era un grande appassionato di calcio, un gran tifoso della triestina. Il suo umore variava e mutava spesso in base ai risultati della triestina. Ora felice e gioioso ora triste ed in solitudine con i suoi pensieri sul perché della sconfitta. Umberto Saba è stato un grande, forse il più grande, studioso dell'animo triestino. Tramite i suoi versi è riuscito ad immortalare passioni, dolori, sentimenti, amori, che ben hanno espresso la realtà e la sensibilità di una intera comunità. Percependo quello stato umorale a dir poco variabile, quale quello del suo socio di libreria, Carletto, decise, Umberto, di andare direttamente nel luogo fonte di tante gocce di sentimenti, allo stadio. Ciò per capire il calcio, per capire il perché ed il come una semplice partita di calcio potesse condizionare in modo così determinate lo stato umorale del suo amico Carletto. Questa storia l'ho appresa alla libreria di via San Nicolò 30 di Trieste, parlando con il figlio di Carlo Cerne, Mario, unico erede e che mantiene in vita quel gioiellino, con il quale ho avuto modo di rivivere  alcuni particolari emozionati delle cinque poesie sul calcio,  dopo aver chiacchierato sul  calcio di una volta, su cosa significasse essere ultras una volta.

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