Finito il berlusconismo, o meglio
giunto alle sue ultime battute, ecco aprirsi una nuova epoca
destinata a durare decenni, il #Renzismo. Renzi presentato come il
salvatore della patria, l'ultimo caso eclatante è il caso dei 150
euro lordi che buona parte del personale docente era tenuto a
restituire a causa di un provvedimento scellerato emanato dalla
Presidenza della Repubblica sulla proposta del Presidente del
Consiglio dei ministri, del Ministro per la pubblica amministrazione
e la semplificazione e del Ministro dell'economia e delle finanze
ovvero il DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 4 settembre 2013,
n. 122 che prorogava fino al 31 dicembre 2013 l’art. 9, comma 23,
D.L. 78/2010, relativo al blocco degli automatismi stipendiali per il
personale del Comparto Scuola . Un problema dovuto,
come già avevo anticipato, probabilmente a problemi di mancata comunicazione tra il MIUR ed il MEF, due organi dello Stato che da qualche tempo continuano ad essere in stato di conflittualità. Certo, per ora ci sono solo gli
annunci, e si deve capire anche quanto quella norma incideva sul
consolidamento delle misure di razionalizzazione e contenimento
della spesa in materia di pubblico impiego adottate nell'ambito
della manovra di finanza pubblica per gli anni 2011-2013 e si deve
altresì comprendere dove verranno spostate le somme di danaro
contabilizzate per sanare una indecorosa manovra governativa. Da un
lato hai quelli che dicono che il governo realizza manovre
impopolari ad hoc, sindacati, parti sociali e M5S denunciano e Renzi con un
solo cinguettio risolve il problema, e così facendo oltre a demolire
il ruolo dell'opposizione politica e sociale e le manifestazioni di
piazza dall'altro lato si eleva a salvatore della patria.
Dall'altro quelli che invece vedono nella pronta risposta del Governo un modo per contenere Renzi, cosa a cui io credo poco. Renzi viene presentato dai media come una sorta di salvatore
della patria che si prepara a rivoluzionare oltre alla facciata della
politica, anche la sostanza del mondo del lavoro con il contratto
unico. Lui, espressione, dicono e scrivono, delle nuove generazioni,
in realtà non mi rappresenta e non rappresenta la mia e né la
precedente e né la seguente generazione, perché anche lui è figlio
di quel sistema che voleva rottamare, ha nuotato dentro quel sistema
e lo ha usato, in modo geniale, come trampolino di lancio per il suo
avvenire ma, ovviamente non ha fatto tutto da solo. Per arrivare a certi livelli devi essere protetto ed avere i famigerati santi del
capitalismo in paradiso. Non basta cambiare i volti o l'età di chi è
chiamato a governare, per mutare lo stato presente delle cose. Lui
come quelli che lo seguono e sostengono altro non è che espressione
della vecchia politica che ha mutato faccia, ma la sostanza non muta
semplicemente perché la vecchia politica era chiamata a difendere il
capitalismo e lui da buon capitalista difenderà il capitalismo
cercando di renderlo ancora più aggressivo ma nello stesso tempo
accettabile. E le condizioni economiche e sociali sono fertili. Hanno
massacrato, dopo cinque anni di guerra, l'Europa del Sud. Europa del
Sud che, ad oggi, ha due strade, o chiudersi nei recinti del
nazionalismo esasperato, o rincorrere quel capitalismo che ha imposto
miseria ed austerità con tutte le implicazioni del caso. Manca la
terza via, quella rivoluzionaria, quella comunista o socialista, quella dell'Europa dei popoli e non della finanza, manca un leader realmente comunista, perché questa società ha
bisogno di un leader, ciò è un dato di fatto. Il nuovo capitalismo
italiano ha il suo leader in Renzi ed il renzismo ha iniziato a
camminare, il populismo conservatore ha anche un paio di leader, ma
la sinistra alternativa non ha nulla,né un programma decente, né un
una idea congiunta, né un leader condiviso. Ed allora il renzismo,
conoscendo il sistema Italia, avrà la strada libera per imporre atti
e cambiamenti che ancora non abbiamo compreso ma che guardano in
particolar modo a quel capitalismo americano, a quella cultura
statunitense, a quel modo di concepire la società statunitense, con
la quale tutti noi nel bene o nel male faremo i conti ed anche
salati.
Renzi amico di molti nemico di pochi.
Il renzismo è iniziato, già.
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