Il
segnale è stato lanciato ed è stato pienamente colto dal Governo.
Un
totale di 250 milioni di euro destinati alle forze dell'ordine a cui
si aggiungeranno altri 38 milioni di euro per fronteggiare le
straordinarie esigenze di sicurezza connesse all'Expo. Caschi
simbolicamente tolti, come rivendicato da alcuni sindacati di
polizia, solidarietà manifesta ed in modo eterogeneo al
coordinamento 9 dicembre ed ai Forconi, ed il Governo alza la
barricata con un finanziamento di 250 milioni di euro.
Finiti
i giochi.
Tutti
avversari come prima e forse più di prima.
Nello
stesso tempo a Venezia, Torino, Milano, Roma, le cariche e le
manganellate arrivano come sempre nei confronti degli studenti e
dell'area antifascista.
Quelle subite dai neofascisti sono da valutare diversamente, semplicemente perché in Italia in neofascisti non dovrebbero trovare spazio alcuno.
Come
è noto in Italia abbiamo la Polizia di Stato e polizia
stradale,l'Arma dei Carabinieri che svolge anch'essa
funzioni di polizia giudiziaria, amministrativa, di prevenzione,come
la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza,la Polizia Penitenziaria,
il Corpo Forestale dello Stato,Guardia Costiera, Polizia comunale e
provinciale,e le Forze Armate senza dimenticare i servizi. Insomma
il numero totale di forze di polizia attive in Italia è certamente
il più alto in Europa, si va oltre i 300 mila dipendenti. Un
Paese normale dovrebbe avere una disciplina organica in materia, un
corpo di polizia unificato ed universale.
Ma
in Italia ciò non è possibile.
Troppi
gli interessi in campo.
Troppi
i poteri in campo.
Troppi
i rischi per la politica.
Se
ti azzardi a toccare questo settore in Italia potrebbe accadere di
tutto e di più.
E'
bastato il solo segnale dei caschi tolti per stanziare oltre 100
milioni di euro in più rispetto a quelli previsti. Che forse, a
dirla tutta, rischiano anche di essere irrisori per la complessità
della macchina della sicurezza italiana.
Parlano
di sprechi, di tagli,tagli che colpiscono la scuola, la sanità, i
dipendenti pubblici operanti nel settore civile, ma nessuna
intenzione di riorganizzare questo settore emerge.
Ogni
corpo ha le sue auto, le sue divise, i suoi regolamenti, le sue armi,
le sue specificità, eppure basterebbe una semplice semplificazione
in materia per rivedere ed unificare il tutto.
Un
solo corpo di Polizia.
Ma
in Italia è facile colpire la scuola, accorpare le scuole, o colpire il diritto allo studio degli studenti, i malati od i
lavoratori comuni. Ma non tutti i lavoratori sono uguali. Si devono tenere buoni quelli che devono garantire in primis la tenuta
dello Stato, la protezione di quelle istituzioni che oggi vengono
scritte con la i minuscola, semplicemente perché mai così distanti
dalla cittadinanza comune.
Perché
al casco tolto la prossima volta potrebbe seguire altro e questo al
Governo lo hanno ben compreso.
Questa
si chiama incitazione alla rabbia.
Gli
stanziamenti devono essere previsti per tutti.
La
scuola, ad esempio, dove i precari devono sperare nel sorteggio per vedersi pagato lo stipendio o dove gli stipendi sono irrisori rispetto alla quantità e qualità di lavoro svolta dal personale scolastico, è meno importante del settore della sicurezza?
Eppure anche i figli delle forze dell'ordine vanno a scuola.
E'
questo il segnale che il Governo conferisce.
Più
ignoranza e più rigore, meno cultura più autoritarismo per difendere semplicemente, il sistema, se stesso da quel popolo che dovrebbe rappresentare ma che non ha mai realmente rappresentato.
Eppure la sovranità dovrebbe appartenere al popolo, tutti i cittadini avrebbero pari dignità sociale, la Repubblica dovrebbe riconoscere a tutti i cittadini il diritto al lavoro e dovrebbe promuovere le condizioni che rendano effettivo questo diritto, la Repubblica dovrebbe rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
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