Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Aboliamo Regioni, Province e salviamo i Comuni




Il DDL Del(i)rio, aggiungo la i tra parentesi perché il provvedimento che dovrebbe essere approvato entro fine anno è un vero e proprio delirio, avrebbe lo scopo di riordinare il sistema delle province, prevedere l'istituzione dell'Unione dei Comuni ma anche di nuove città metropolitane, come quella di Trieste, in relazione all'ultimo emendamento presentato in Parlamento, ma in verità alimenta solo il caos. Da un lato hai una parte di  sinistra che cerca di demolire il sistema delle province , a tale riguardo si ricorda che il costo di 1.774 amministratori provinciali per il 2011 è stato di 111 milioni di euro. La spesa presunta per nuove elezioni provinciali ai sensi della normativa previgente era stata stimata in 318,7 milioni di euro, di cui circa 118,4 milioni a carico dello Stato.

Insomma costi certamente rilevanti.
Dall'altro lato hai una parte di  destra che invece vuole l'abolizione delle Regioni sostenendo tra le varie cose che ad esempio “nel 1980 (dunque, ad appenda dieci anni dalla creazione delle Regioni) la spesa pubblica ha raggiunto in Italia il 40,6% del Pil contro il 30,1 per cento del 1960”.
Che fare?
Tra la demagogia politica, tra la Corte Costituzionale che ricorda che la detta materia deve richiedere un coinvolgimento effettivo delle parti interessate e che nessuna decretazione d'urgenza è possibile, il dibattito comunque sia ha preso piede.
Personalmente io proporrei l'abolizione delle Regioni e delle Province e manterrei fermo e stabile il sistema dei Comuni.
I Comuni sono l'unica realtà vicina alla gente, i Comuni devono essere tutelati e salvaguardati contrariamente da quello che accade oggi giorno, vedi il nefasto patto di stabilità che ha letteralmente ucciso l'economia locale e stabilizzato l'austerità.
Insomma abolire le Regioni, abolire le Province e salvaguardare gli oltre 8 mila Comuni italiani sarebbe un bel segno di civiltà. 

I Comuni sono un bene comune, difendiamoli.




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