La ciminiera di Monfalcone va salvaguardata non demolita

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In Italia spesso si preferisce inseguire la via della tabula rasa, dell'annientamento, del vuoto, per dare spazio al nuovo che sormonta e travolge tutto ciò che è stato nel bene e nel male. Ci sono manufatti che hanno segnato la vita e la quotidianità di una comunità. Ci sono manufatti architettonici che caratterizzano i luoghi ed uno di questi è indiscutibilmente la ciminiera di Monfalcone di cui si apprende che nel 2027 avverrà la sua demolizione. Qui non è chiaramente in discussione la riconversione della centrale attuale ma di ciò che esteticamente, simbolicamente, rappresenta quel manufatto enorme di circa 150 metri circa realizzato nel secolo scorso e che andrebbe preservato piuttosto che spazzato via. Quel manufatto potrebbe essere considerato come ciminiera storica industriale, elemento tipico del paesaggio industriale monfalconese. Perchè non valutarne la sua valorizzazione a livello conservativo, anche come elemento storico di riflessione di come i processi ...

Masterpiece un talent show per aspiranti scrittori? Mica tanto



Masterpiece ha già fatto discutere, farà discutere e non potrà che fare discutere,anche perché è in programma su Rai Tre, dunque su una rete pubblica che dovrebbe fare servizio pubblico. L'Italia ha partorito immensa cultura. Ora l'Italia rischia di partorire una roba che non ha identità. O forse sì.

Sono in cerca di un libro mediocre, vendibile, grazie alla significativa mole di pubblicità e sponsor, ma soprattutto in cerca del personaggio. Un tempo si leggeva il libro senza dar tanto peso al modo di essere dell'autore, al suo essere presentabile in pubblico ed al pubblico. L'autore,la sua vita, il suo stile di vita, erano sì importanti, ma poi non tanto per vendere o leggere un libro. Oggi invece si ribaltano le cose.
Lo spettacolo.
Il teatro.
Il commercio.
Povera letteratura.

Ma la cosa che deve indurre anche alla riflessione è la seguente: nel regolamento vi era espressamente scritto che centro del programma sarà la sfida tra aspiranti scrittori che non hanno mai pubblicato una propria opera letteraria.
Bene.
Allora mi si dice perché una partecipante che è stata finalista, nel programma, ha già pubblicato un libro con tanto di codice ISBN?
Di chi parlo?
Di Romina Questa.
Mi si dice perché il vincitore della prima puntata, Lilith Di Rosa, ha già pubblicato due libri?
Come si interpreta il regolamento?
Cosa si intende per aspirante scrittore? Ah certo, al punto tre del regolamento vi è scritto che l’autore dichiara che la propria opera è originale e inedita. L’opera non deve essere stata pubblicata da nessuna casa editrice, con codice ISBN, su qualsivoglia supporto e/o attraverso qualsivoglia strumento e/o piattaforma distributiva. Se l’opera è stata pubblicata su qualsiasi sito di self publishing, senza codice ISBN, è candidabile. Insomma una piccola schizofrenia regolamentare? Chissà se vi saranno altri casi in tal senso. Questo programma più che per aspiranti(?) scrittori lo avrebbero dovuto presentare come per aspiranti personaggi televisivi.



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