Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

Il saluto romano,i simboli del fascismo, sono un reato



Come è noto in Italia crescono le realtà neonazifasciste. Incrementano i raduni, incrementano i simpatizzanti verso quell'ideologia che ha partorito solo male.
Ma crescono anche realtà politiche che si mascherano con nomi e simboli nuovi ma che in verità nascondono, poi in modo neanche tanto velato, il richiamo forte e conciso al fascismo o nazismo.
Invocano l'articolo 21 della Costituzione.
Ma l'articolo 21 della Costituzione non è pensato per i fascisti né per i nazisti né per i razzisti, loro non hanno alcun diritto di diffondere idee ed ideologie anticostituzionali, antidemocratiche contro ogni senso vivo di umanità.
E' il caso di ricordare alcune sentenze.

La sesta sezione penale della Cassazione con la sentenza n.35549 /2012 ,conferma una condanna inflitta dalla Corte d'Appello di Firenze ad una persona che nel corso di una riunione pubblica ha effettuato il classico saluto fascista romano con "slogan inneggianti al razzismo e al regime fascista".

Vi è anche la sentenza 25184/2009 che ricorda, sempre in merito al saluto fascista, che non può essere questo considerato come una mera espressione della possibilità di manifestare liberamente il proprio pensiero poiché si tratta di un gesto "che istiga all'odio razziale, cioè che sconfina nell'istigazione alla violenza, e - quindi - come tale va punito ex art. 2 legge 205/93 ".

L'ultima sentenza è la
39860/2013 "indossare una maglietta o altro capo di abbigliamento con scritte e simbologie del partito fascista non può integrare reato,(...) l'essersi presentato esibendo la maglietta con scritte e simboli inneggianti al regime fascista e ai valori dell'ideologia fascista integra la condotta di comportamenti vietati".

Certamente non basterà la repressione penale a risolvere questo problema, che a dire il vero è minima perché si parla di sanzioni spesso irrisorie, la soluzione potrà venire solo dalla condivisione reale e quotidiana dell'antinazifascismo e di tutte le sue evoluzioni.


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