Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Il saluto romano,i simboli del fascismo, sono un reato



Come è noto in Italia crescono le realtà neonazifasciste. Incrementano i raduni, incrementano i simpatizzanti verso quell'ideologia che ha partorito solo male.
Ma crescono anche realtà politiche che si mascherano con nomi e simboli nuovi ma che in verità nascondono, poi in modo neanche tanto velato, il richiamo forte e conciso al fascismo o nazismo.
Invocano l'articolo 21 della Costituzione.
Ma l'articolo 21 della Costituzione non è pensato per i fascisti né per i nazisti né per i razzisti, loro non hanno alcun diritto di diffondere idee ed ideologie anticostituzionali, antidemocratiche contro ogni senso vivo di umanità.
E' il caso di ricordare alcune sentenze.

La sesta sezione penale della Cassazione con la sentenza n.35549 /2012 ,conferma una condanna inflitta dalla Corte d'Appello di Firenze ad una persona che nel corso di una riunione pubblica ha effettuato il classico saluto fascista romano con "slogan inneggianti al razzismo e al regime fascista".

Vi è anche la sentenza 25184/2009 che ricorda, sempre in merito al saluto fascista, che non può essere questo considerato come una mera espressione della possibilità di manifestare liberamente il proprio pensiero poiché si tratta di un gesto "che istiga all'odio razziale, cioè che sconfina nell'istigazione alla violenza, e - quindi - come tale va punito ex art. 2 legge 205/93 ".

L'ultima sentenza è la
39860/2013 "indossare una maglietta o altro capo di abbigliamento con scritte e simbologie del partito fascista non può integrare reato,(...) l'essersi presentato esibendo la maglietta con scritte e simboli inneggianti al regime fascista e ai valori dell'ideologia fascista integra la condotta di comportamenti vietati".

Certamente non basterà la repressione penale a risolvere questo problema, che a dire il vero è minima perché si parla di sanzioni spesso irrisorie, la soluzione potrà venire solo dalla condivisione reale e quotidiana dell'antinazifascismo e di tutte le sue evoluzioni.


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