Finalmente si ritorna a parlare di scuola dopo il caso della maturità

La reazione spropositata che si è registrata per la questione dell'orale all'esame di maturità,dimostra che in Italia bisogna riprendere in mano la questione scuola con una profonda rivoluzione culturale stile '68 quella che fa tanto paura a chi ideologicamente sta impostando da tempo una scuola pubblica sempre più votata a servire il sistema che a forgiare menti critiche e pensanti. Ordine, disciplina e non pensiero critico. Il dissenso? Si reprime. Finalmente si ritorna a parlare di scuola dove i problemi di ieri sono rimasti irrisolti a cui si sono sommati quelli della società più spietata e individualista di sempre. L'autorevolezza a scuola non la si ottiene solo aumentando gli stipendi del personale. Che sono bassi per non dire indecenti se si pensa a quelli degli ATA. Il rispetto non lo si ottiene inasprendo le norme. La scuola di oggi è un supermercato dove le famiglie hanno un potere di ingerenza spropositato. Addirittura adesso possono anche scegliere il docent...

Sai ho avuto un sogno

Sai ho avuto un sogno,
ero un cantante, io e il palco
fumo e urla
sudore e musica

Sai ho avuto un sogno
ero un calciatore
un dribbling, un calcio al pallone,
il cuore si ferma
il respiro in affanno
e goal
anche se volevi fare il portiere,
un portiere che segna un goal
tra nebbia e cori

e poi ti sporgi da quella finestra immobile e senza parole
vedi il presepio carsico
vedi il faro verde del porto
ascolti la pioggia nell'estate autunnale
assapori una goccia di rum

Sai ho avuto un sogno,
ero un poeta, pagine senza inizio né fine
righe senza ordine alcuno
disordine nel caos

E poi impugni la vecchia biro
cerchi un foglio bianco
riciclerai la bolletta non pagata
e scriverai quel sogno che non hai avuto

Pensi ai viaggi in macchina
alla catapulta nell'abitacolo
alle cassette di Baglioni e Cocciante
ai cd dei Velvet underground
agli esami della maturità
agli esami dell'università
al primo telefonino
un mostro nero e possente
un regalo di seconda mano
alla tua prima imposta comunione
alla tua prima libera occupazione
al tuo primo incidente
al tuo primo dente
e scriverai
sulla bolletta non pagata
il sogno che non hai avuto
Nichilismo e disfattismo
una penna ed una tastiera
una speranza nella speranza
e non lo sai se domani ci sarai
non vuoi morire senza essere ricordato
anche se a dire il vero
questo non lo saprai mai

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