Il Carosello che ha accompagnato
l'Italia dal 1957 al 1977 ora viene riproposto.
Si è passati dai canonici dieci minuti
ai rigidi 210 secondi di pubblicità.
Il Carosello che ha visto nella sua
formula originaria ed originale la partecipazione di grandi
personaggi della cultura italiana, da Pasolini a Franca Rame,da
Fellini a Modugno, ora vede violata anche la sua regola d'oro. Un
pezzo iniziale dello spettacolo inferiore ai due minuti doveva essere
ben separata e distinguibile dal quella meramente pubblicitaria. Non
mi pare che ciò sia avvenuto visto e rilevato che il tutto era
strettamente connesso e collegato .Così come non comprendo ,
apparentemente, il senso del Carosello oggi, quando la pubblicità,
che determina la validità commerciale di un programma televisivo,
che interrompe sul comando del conduttore dibattiti scomodi, è
totalmente diffusa su tutte le reti televisive.
Che senso ha fare un concentrato di 210
secondi di pubblicità, magari con la storia leggermente prolungata
rispetto a quella tradizionale, quando quella pubblicità la potrai
vedere in ogni canale televisivo ed in vari momenti, anche ripetuti,
della giornata?
Insomma un frullato concentrato di
pubblicità, ancora, che uccide quell'idea e quell'immaginario che
molte persone coltivavano nella propria mente, quando negli anni
considerati vivevano il Carosello e quando si raccontava del
Carosello.
Ma in verità lo scopo vero è
evidente, incentivare il
consumismo, oggi in crisi, così come doveva essere probabilmente incentivato negli
anni del Carosello.
Quando mi raccontavano del Carosello,
poiché io non l'ho vissuto, avevo un' idea quasi poetica del tutto.
Televisione non a colori, silenzio, e riflessione. Si discuteva e si
rifletteva anche sul prodotto pubblicizzato, sull'etica . Oggi, dopo
aver visto il Carosello, posso semplicemente dire che è una mera
emulazione forzata di un pezzo di storia televisiva e sociale
italiana non più riproponibile, salvo l'intento di incentivare il
consumismo. Non mi è piaciuto il Carosello moderno e sarebbe cosa
giusta che la Rai lo sospendesse per evitare che quell'idea anche
astratta, di tal passato vissuto da molti, immaginato da tanti,
possa essere svenduta e svilita in 210 secondi di futile pubblicità.
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