La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Trieste è occupata dalla Madonna

Trieste è occupata dalla Madonna.
Dal Tempio Mariano di Monte Grisa, con tanto di copia della Madonna di Fatima realizzata dalla stessa mano di chi ha lavorato l'originale, ad alcune vie di Trieste dedicate alla Madonna, come via Madonna del Mare o Via della Madonnina, ma soprattutto da effigie della Madonna, da pitture a piccole sculture diffuse in particolar modo tra le Rive triestine ed il centro storico dell'antica Tergeste.
Molte di queste hanno trovato origine per varie ragioni di credo religioso, dalla fine del colera, al comunismo evitato, ma la cosa singolare in una città che vorrebbe essere laica, è la variegata diffusione di dette effigi oltre i canonici luoghi di culto, come le chiese.
Il culto della Madonna, ovvero mia donna, è antichissimo. Era proprio del paganesimo, era proprio di religioni che hanno anticipato di migliaia di anni il cristianesimo, ed alla fine anche la Chiesa ha dovuto chinarsi a ciò per sottrarre quel simbolo al paganesimo e condurlo nei meandri della religione cristiana.
Donna venerata con statue e preghiere, chiese e celebrazioni, rituali e omelie ed anche profitto garantito, ma non certamente rispettata nella realtà.
Una donna che è sempre più violentata nella propria dignità soprattutto da chi esalta il ruolo della Madre di ogni madre.
Da laico ed ateo ma anche da semplice cittadino non posso che evidenziare tale ennesima ipocrisia che evade ogni ragione ma invade anche ogni via della città, oltre i luoghi di culto, oltre i luoghi di rito.
Mi domando e se trovassimo diffuse per le città effigi delle altre religioni? D'altronde nulla lo vieterebbe. Certo, si dirà, è questione di tradizione, di identità, di senso di appartenenza. Ma di chi? Chi lo ha deciso che è quello il senso di appartenenza? La storia è storia, ma l'invadenza dei luoghi laici e pubblici è altra cosa. Viviamo o no in uno Stato che sulla carta costituzionale , figlia del grande compromesso storico, retta dal principio libera Chiesa in libero Stato, sarebbe laico? 
Allora più effigi per tutt*
Anche se per verità affermata si deve riconoscere che la Chiesa è libera in via incondizionata di scalfire nella vita di ogni giorno i propri precetti che determinano la dipendenza dello Stato italiano da quello del Vaticano. D'altronde non si parlava di libero Stato dal Vaticano.
Una provocazione su cui riflettere camminando nella Trieste conquistata dalla Madonna, da piccole sculture incastonate nei muri di qualche impetuoso palazzo, a nicchie, da affreschi a chiese.









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