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Pochi attimi, 208 voti
favorevoli, 14 contrari e due astensioni i ed ecco che il Senato l'8
novembre ha approvato, in via definitiva, il ddl n. 3366
sull'insegnamento dell'Inno di Mameli (già approvato dalla Camera),
in cui risulta assorbito il ddl 3256
sull'Istituzione della Giornata dell'Unità d'Italia.
Si assiste al risorgimento del
Risorgimento. Periodo storico molto caro a quella massoneria che oggi
non si cela più, anzi, vedi il caso emblematico delle Olimpiadi di
Londra, diffonde ed espande ovunque i propri simboli, ma specialmente
le proprie politiche sociali e culturali.
Una massoneria che si è tolta il
cappuccio del mistero, ed a volto scoperto e mani tese, scrive e
governa pienamente il sistema Italia.
Dunque arriva il momento dell'Inno di
Mameli a Scuola, ma non solo.
Il DISEGNO DI LEGGE 3366 che raccoglie anche il Disegno di
Legge 3256, costituito da un solo articolo, prevede che a
decorrere dall’anno scolastico 2012/2013, nelle scuole di ogni
ordine e grado, nell’ambito delle attività finalizzate
all’acquisizione delle conoscenze e delle competenze relative a
«Cittadinanza e Costituzione», sono organizzati percorsi didattici,
iniziative e incontri celebrativi finalizzati ad informare e a
suscitare la riflessione sugli eventi e sul significato del
Risorgimento nonché sulle vicende che hanno condotto all’Unità
nazionale, alla scelta dell’inno di Mameli e della bandiera
nazionale e all’approvazione della Costituzione, anche alla luce
dell’evoluzione della storia europea.
Al comma secondo si legge che nell’ambito delle iniziative di
cui al comma 1, è previsto l’insegnamento dell’inno di Mameli e
dei suoi fondamenti storici e ideali.
Al comma terzo che per i
fini di cui ai commi 1 e 2, la Repubblica riconosce il giorno 17
marzo, data della proclamazione in Torino, nell’anno 1861,
dell’Unità d’Italia, quale «Giornata dell’Unità nazionale,
della Costituzione, dell’inno e della bandiera», allo scopo di
ricordare e promuovere, nell’ambito di una didattica diffusa, i
valori di cittadinanza, fondamento di una positiva convivenza civile,
nonché di riaffermare e di consolidare l’identità nazionale
attraverso il ricordo e la memoria civica. La Giornata di cui al
presente comma non determina gli effetti civili di cui alla legge 27
maggio 1949, n. 260.
Il quarto comma che le regioni e le province
autonome aventi competenza legislativa per i sistemi educativi delle
comunità linguistiche riconosciute danno attuazione alla presente
legge nel rispetto dei princìpi di cui all’articolo 6 della
Costituzione.
Il comma quinto che le attività di cui alla
presente legge sono realizzate nell’ambito delle risorse
finanziarie, umane e strumentali disponibili a legislazione vigente.
Dall’attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o
maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Certamente un passo in avanti per il Risorgimento massonico, ma un
passo indietro dall'Europa dell'integrazione.
La dichiarazione di Bologna del 19 giugno 1999,
che è stata sottoscritta anche dall'Italia,è un impegno volontario
di ciascun paese firmatario a riformare il proprio sistema di
insegnamento. Anche se tale riforma non è imposta ai governi
nazionali o alle università, gli Stati membri dell’Unione europea
(UE), contribuiscono allo sviluppo di un’istruzione di qualità
incentivando la cooperazione tra Stati membri e, se necessario,
sostenendo ed integrando la loro azione.
Nel maggio 1998 la Dichiarazione della Sorbona
armonizza l’architettura del sistema europeo di insegnamento
superiore. I ministri ricordano che «l’Europa non è solamente
quella dell’euro, delle banche e dell’economia: deve essere anche
un’Europa della conoscenza».
Se a queste carte e principi aggiungiamo anche quella dei diritti
fondamentali dell’Unione europea, solennemente proclamata dal
Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione europea, lì ove
sancisce nel Preambolo che “i popoli europei nel creare tra loro
un’unione sempre più stretta hanno deciso di condividere un futuro
di pace fondato su valori comuni” oppure all'interno della stessa
ove si specifica che “ogni individuo ha diritto alla libertà di
espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la
libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi
possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza
limiti di frontiera”, ebbene come non leggere l'introduzione
dell'insegnamento obbligatorio dell'Inno di Mameli e l'Istituzione
della Giornata dell'Unità d'Italia come un passo indietro
dall'Europa dell'integrazione culturale e sociale oltre che come una
conquista della massoneria?
Marco Barone
xcolpevolex
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