Le
recenti elezioni
del parlamento siciliano hanno fatto discutere.
I
dibattiti che ne sono conseguiti rilevano il presunto boom del
movimento a 5 stelle, il disastro del PDL, il timido ma innovativo
successo del PD, e qualche osservazione è emersa sul vero dato di
queste elezioni che è l'astensionismo.
Rosario
Crocetta a scrutinio concluso in
5038 sezioni su 5308 in Sicilia, candidato
di Pd e Udc, è stato eletto Presidente della Regione Sicilia con il
30,55% pari a 617.073 preferenze accordate dagli elettori,con un
dato di affluenza fermo al
47,42%.
Oltre la metà
degli elettori siciliani non si è recato al voto.
Dunque l'elezione
di Crocetta sarà anche legale, forse legittima nel loro modo di
intendere la politica, ma certamente non legittima per uno dei
principi fondanti la democrazia, la sovranità popolare.
Come può
governare un candidato che è stato eletto con quei dati ?
Come può
assumere, specialmente in Sicilia terra difficile e complessa ancor
di più in temo di speculazioni finanziarie, la responsabilità di
adottare atti di qualsiasi natura sociale e politica?
Non può.
Non è
legittimato.
Chi ha vinto le
elezioni è stato il partito dell'astensione.
Un partito che
con una violenza silenziosa ha fatto sentir pienamente la sua voce.
Una voce che
oltre ad essere sentita deve essere ascoltata.
Una voce che
rischia di mutare in azione concreta e violenta.
Quello che è
accaduto in Sicilia probabilmente accadrà nelle altre regioni
chiamate al voto nonché alle politiche nazionali.
Rosario Crocetta
non può che dimettersi. Questo deve essere il suo primo atto
ufficiale da Presidente della regione Sicilia, conferendo il giusto
riconoscimento a chi ha vinto le elezioni, al partito del non voto,
l'unico legittimato a decidere del futuro della Sicilia.
La Sicilia andrà
commissariata per i prossimi anni, fino a quando non sarà lo stesso
popolo ad invocare nuove elezioni.
Sorge spontanea
la provocazione.
Perché non
prevedere per le elezioni un quorum di validità? Se non si reca al
voto la maggioranza più uno degli aventi diritto al voto, le
elezioni andranno annullate d'ufficio e la Regione, il Comune,o lo
stesso Stato andrà commissariato.
Ciò sarà utile
per far maturare la giusta consapevolezza dello stato delle cose alla
gente comune, che quotidianamente deve capire come fare per
sopravvivere, ciò sarà utile per la democrazia vera reale e
partecipata.
Nessuna
demagogia, nessuna colpa al popolo che non vota, ma che deve vedere
ed avere riconosciuto il proprio diritto del non voto, la
legittimazione politica e sociale a governare tramite questa
innovativa voce di protesta.
Se non si
comprenderà ciò sarà inevitabile un processo rivoluzionario anche
di natura violenta che non è detto che intraprenda la strada della
sospirata ed attesa giustizia sociale, equità sociale, ma rischia di
incanalarsi nella via di un nuovo fascismo , di un nuovo estremismo
di destra non estraneo in questa fase neanche alle logiche
opportunistiche della mafia.
Dalla rete chiedo
le dimissione di Rosario Crocetta perché non è legittimato a
governare la Sicilia.
Marco Barone
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