Dove c'erano in casoni del popolo oggi c'è il nulla

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  Dalle parti di Staranzano un tempo esistevano dei casoni, Casoni Quarantia, ne avevo scritto già in passato , oggi praticamente il nulla. Una vicenda durata decenni dove si è passati alla situazione di oggi, dove si possono intravedere ancora degli scheletri di qualche casone demolito, qualche barca abbandonata, qualche pontile e scalinata conquistata dalla vegetazione e il silenzio, dominante. Questa è stata forse una delle poche situazioni dove la causa ambientalista ha prevalso. Anche se degli interrogativi restano e si capirà nel tempo quale sia stato il vero scopo di tutto ciò, se restituire l'area alla natura, se sottrarla all'utilizzo di chi aveva i casoni per i posti barca, o chissà ancora. Area che era curata dai casoneri e che con il giusto supporto avrebbero potuto migliorare anche l'estetica e rendere maggiormente compatibile con la natura le architetture liquidate come abusive. Una vicenda che ha diviso il territorio, e che rimarrà oramai nei ricordi di ciò c...

Profumo di Laicità nella Scuola?




"Credo che il Paese sia cambiato - spiega il ministro - nelle scuole ci sono studenti che vengono da culture, religioni e Paesi diversi. Credo che debba cambiare il modo di fare scuola, che deve essere più aperto".

Queste parole dichiarate dal Ministro dell'Istruzione Profumo, come riprese da tutti i principali organi di stampa, aprono uno spiraglio importante nella Scuola pubblica italiana.
Uno spiraglio che deve essere colto e coltivato.
Questo è il momento buono per esercitare le giuste pressioni politiche e sociali, anche perché si è in piena campagna elettorale, per intervenire affinché l'ora di religione, nella scuola Italiana, da facoltativa muti in altra tipologia di insegnamento.
E' vero che l' insegnamento delle religioni nelle scuole pubbliche è presente in quasi tutti gli altri paesi europei, salvo casi come la Francia, la Slovenia, la Repubblica Ceca o l'Albania, ma visto che il Vaticano domina in Italia, se partisse proprio dall'Italia un segnale forte di Laicità e civiltà, in questo secolo, certamente si avrebbe effetto domino.
La società è mutata, non è più tollerabile che nella scuola pubblica venga insegnata la Religione.
Esistono le Chiese, esistono gli oratori, esistono tante e variegate realtà ove la Chiesa può esercitare il suo diritto ad insegnare la Religione ad indottrinare i suoi fedeli.
Andando a guardare anche le statistiche della Conferenza Episcopale Italiana si rileva che negli ultimi anni il numero degli studenti "avvalentisi", è in costante calo. Per esempio nel solo 2008/09, è stato calcolato un numero di circa 700.000 studenti "non avvalentisi".
Numeri destinati a crescere.
Ma a prescindere dai numeri o meno, una società moderna, una società che vive di integrazione e solidarietà sociale, una società che vuole trovare il suo lume della ragione nello spirito della laicità oltre ogni fondamentalismo religioso, altro non può fare che respingere l'insegnamento della Religione nella scuola pubblica.
Perché ciò possa accadere occorre una mobilitazione sociale, culturale e collettiva di grande rilevanza, cogliendo l'attimo seminato dal Ministro Profumo.
Una battaglia che deve essere coltivata giorno dopo giorno nelle scuole, ma specialmente oltre gli ambienti prettamente scolastici.
Dunque cogliamo l'invito del Ministro Profumo, cogliamo l'attimo per dire basta ad un sistema concordatario che non ha più modo di essere, incompatibile con il tempo esistente.
Dall'Italia può e deve partire una grande lezione di civiltà e laicità, proponendo eventualmente, come via di mezzo, l'insegnamento della storia delle religioni, che non abbia fini di indottrinamento, materia che dovrà essere insegnata da personale non nominato dal Vescovo o da qualsiasi autorità religiosa, ma semplicemente da chi è inserito nelle graduatorie della scuola, avviando uno specifico percorso di formazione anche per coloro che sono in condizione di esubero.
Certamente ciò comporterà il licenziamento del personale di Religione, ma sarà la Chiesa a provvedere alla loro tutela, garantendo l'insegnamento della Religione nelle loro scuole o nei luoghi di culto.

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