Ogni volta che in Italia accade una
tragedia, prevedibile ed evitabile, ma non evitata, parte la
solidarietà anche tramite la raccolta fondi via sms.
La richiesta per raccogliere i fondi
tramite il noto numero 45500 ha avuto luogo su richiesta del
Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con la Regione
Emilia Romagna e con l'ausilio degli operatori di telefonia mobile .
Nel sito della Protezione civile si
legge che il ricavato della sottoscrizione sarà destinato alle
popolazioni colpite dal terremoto, e che ad oggi sono stati raccolti
ben 8.178.692 euro.
Una cifra impressionante destinata a
crescere.
A queste modalità di raccolta se ne
aggiungono altre, come versamenti su conti correnti postali, bonifico
bancario, o versamento diretto presso le agenzie bancarie
convenzionate.
Ma qualcuno si è mai chiesto che fine
faranno questi soldi? Come verranno utilizzati?
Perché anche nei canali televisivi del
servizio pubblico, o nei vari media , che ogni giorno promuovono
questa raccolta fondi non informano sul totale raccolto e sulla
destinazione dei fondi?
Beh per quanto concerne la seconda
problematica in realtà non possono conferire alcuna risposta, perché
non esiste una destinazione specifica. Non si conoscono i criteri,
non si conoscono le destinazioni finali, non si conosce nulla.
Infatti, per esempio, nel caso
dell'alluvione della Liguria e della Toscana, ove è partita una
procedura simile, Protezione Civile, rappresentati del mondo
dell’informazione - gli operatori di telefonia fissa e mobile e le
Regioni Liguria e Toscana, hanno concordato le modalità tecniche su
come utilizzare i fondi raccolti. Nel caso dell'alluvione ligure e
toscano era emersa la necessità che i commissari delegati per la
gestione dell’emergenza delle due regioni, provvedessero ad
individuare con precisione le opere da finanziare con i soldi
raccolti dalla campagna.
Si parlava in quel caso di un totale di
6.043.140 euro di cui 3.521.965 euro sono stati destinati alla
Liguria e 2.521.175 alla Toscana. Ad oggi però quei soldi ancora non
sono disponibili per problemi di burocrazia, ma le opere ove
intervenire sono state già decise e concordate.
Forse sarebbe il caso di spiegare ai
cittadini come funziona il meccanismo della raccolta fondi per sms,
forse sarebbe il caso di spiegare alla popolazione che i soldi
raccolti non sono e non saranno disponibili a breve, ma dovrà
trascorrere molto tempo, certamente non conciliabile con le esigenze
immediate dell'emergenza, forse sarebbe il caso di spiegare ed ora ribadire agli
italiani che quei soldi non verranno utilizzati a breve termine, forse
sarebbe il caso di spiegare agli italiani che l'utilizzo finale di
quei soldi sarà rimesso ad una valutazione discrezionale tecnica e politica tutta da
definire.
Una incertezza assoluta, che si basa
però sul quel principio di fiducia che lega la popolazione alla
protezione civile, che gli eventi passati hanno rischiato di
compromettere.
E forse proprio alla luce del caso G8 e
terremoto dell'Abruzzo, sarebbe giusto invertire rotta e conferire
un segnale positivo in tal senso.
Basterebbe poco, un tocco di
trasparenza ed un tocco di chiarezza, ciò è chiedere troppo, visto
e rilevato che i contributi sono degli italiani e non solo?
Grazie per aver scritto un post su questo argomento, è dal 2009 che col blog e col gruppo facebook chiediamo venga adottata trasparenza amministrativa nella Protezione Civile.
RispondiEliminacheneavetefatto.blogspot.com
Stefano Pertosa