Ho ancora in mente la presa in giro che ha avuto luogo per la
nomina dei componenti dell'AGCOM.
Si richiede la produzione di curriculum vitae, che sarebbero stati
valutati(?) la notte prima della votazione con cui si doveva determinare
la nomina dei componenti dell'Agcom, non vi è stata alcuna audizione
nelle Commissioni parlamentari previste, non vi è stata alcuna vera
selezione, solo una grande farsa. Quale azienda minimamente seria
procederebbe in tal modo ? Neanche un colloquio , il tutto era già
stato scelto e definito prima. Se è questo il modo con cui si vuole
garantire la trasparenza ed il buon funzionamento
dell'amministrazione pubblica in Italia siam proprio messi bene.
Una situazione similare la ravviso in un processo molto più
complesso ed articolato che riguarda il processo di revisione delle
Indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia e per il primo
ciclo di istruzione , che in sostanza sarà un processo che andrà ad incidere direttamente nella formazione dei primi anni della carriera scolastica dello studente.
Anche qui si vuole garantire una specie di trasparenza procedura
partecipata, nel nome di quella democrazia astratta che è proprio
astratta nella vigente società.
La Circolare
ministeriale n. 31 del 18 aprile 2012, comunicava l'avvio del
processo di revisione delle Indicazioni nazionali,
anche sulla base del monitoraggio effettuato ai sensi della Circolare
n. 101/2011, nel rispetto delle seguenti determinazioni:
a) procedere alla revisione
delle Indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia e per il
primo ciclo di istruzione per pervenire, entro il termine del 31
agosto 2012, ad un testo definitivo;
b) assumere il documento
"Indicazioni per il curricolo" di cui al D.M. 31 luglio
2007 come base per un lavoro di revisione e consolidamento;
c)
imperniare il processo di revisione su un intenso, anche se
necessariamente breve, processo di consultazione delle scuole.
La
bozza del documento di ben 57 pagine che è disponibile in rete dal
31 maggio 2012, è stata predisposta, con il contributo di esperti
disciplinari, seguendo i criteri indicati nella stessa C.M. 31/2012.
Si tratta, in base alle indicazioni ministeriali, di una revisione
delle Indicazioni per il curricolo emanate nel 2007 e non di un
documento elaborato ex
novo;
E
ciò viene specificato con chiarezza. Nulla di nuovo, ma solo una
revisione.
Il
parere che viene chiesto alle varie istituzioni scolastiche ed alle
sue componenti, docenti, è articolato nelle seguenti parti:
1)
Profilo dello studente al termine del primo ciclo (unica sezione non
presente nel testo del 2007);
2) L’organizzazione del curricolo;
3)
La scuola dell’infanzia;
4) La scuola del primo ciclo di
istruzione;
Alle
scuole si chiede di esprimersi specificamente su alcuni aspetti di
merito e di fornire una valutazione
utile ai fini del completamento dell’opera di revisione.
Tale
parere dovrà essere manifestato entro
il 30 giugno 2012 dopo
aver studiato la bozza di 57 pagine, con la compilazione di un
questionario
a risposte chiuse
da compilare esclusivamente online e cui si accederà tramite login.
Ora tutti conoscono la situazione in itinere in questa fase nelle
scuole, vi sono gli scrutini, si giunge alla fine delle attività
didattiche e si pretende , nel nome della trasparenza e
partecipazione, che le scuole possano contribuire a tale importante
processo di revisione. Andrebbero convocati i collegi docenti,
andrebbero create delle commissioni, andrebbero specialmente studiate
le documentazioni, la bozza di 57 pagine, e proporre le proprie
osservazioni, non vincolanti, ma importanti, almeno formalmente.
Dico formalmente perché emerge l'impossibilità materiale e
sostanziale di effettuare una valutazione compiuta della bozza,
perché il termine perentorio entro cui le osservazioni possono
essere inviate, scade il 30 giugno 2012, e non sappiamo quante
istituzioni scolastiche siano state informate,quanti docenti siano stati informati, è chiaro che
arriveranno poche indicazioni, frammentarie e non oggettivamente
idonee a realizzare quel processo di partecipazione tanto invocato in
tale materia ed è chiaro che sarà solo una operazione di facciata e
non di sostanza.
Il Ministero da parte sua entro la fine di agosto 2012 dovrà
invece, dopo aver studiato tutte le indicazioni, osservazioni e
questionari inviati dalle Istituzioni scolastiche, stilare la
revisione definitiva.
Quello che in sostanza voglio evidenziare è se vista la
situazione in essere sia più dignitoso sospendere tale procedura,
magari intervenendo con un decreto legge piuttosto che portare avanti
questa farsa. Se veramente si vuole realizzare un processo di
coinvolgimento democratico, e ribadisco democratico, per la
formulazione di osservazioni, che non sono neanche vincolanti, forse
sarebbe il caso di ripensare questo modo di operare, questo modo di
agire che manifesterà i sui riflessi negativi sugli studenti e
probabilmente anche su quella libertà di insegnamento che è sempre
più minata e limitata, per non parlare della dignità professionale
di una categoria che è sempre più divisa e sempre più disposta a
subire le imposizioni come decise dall'alto.
Marco Barone
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