Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

Il 28 gennaio i Cobas convocano lo sciopero generale

Il 13 e il 14 gennaio  si svolgerà il referendum per l'accordo di Mirafiori. Gli operai dello stabilimento Fiat voteranno il terzo turno di giovedì 13 e il primo e il secondo turno di venerdì14. Nel tardo pomeriggio di venerdì si sapranno già i risultati.

Risultati prevedibili nell'esito visto l'incredibile ricatto posto in essere dall'uomo dell'anno per il capitalismo italiano quale Marchionne.
Mantenere le promesse è per il Gruppo Fiat un valore fondamentale, perché vogliamo essere un’Azienda credibile ed affidabile. Questo è quanto emerge nella carta dei valori del gruppo Fiat. Peccato però che non appena terminano gli incentivi statali le vendite delle auto fiat crollano.
Ma in tutto ciò sorge un quesito.
Ad oggi risulta che l'accomandita della famiglia Agnelli detiene in Fiat Industrial il 30,417% del capitale attraverso Exor e la parte rimanente attraverso Fiat Spa.
Per quanto riguarda Fiat Spa, invece, la quota è detenuta interamente dalla finanziaria Exor. 
La EXOR S.p.A. è una delle principali società d’investimento europee ed è controllata dalla Famiglia Agnelli.
Gli Agnelli  non vengono mai tirati in ballo in tutta questa vicenda, triste, tristissima, per il sindacalismo italiano, perchè? Perchè gli Agnelli non intervengono espressamente sul punto invece di relegare il tutto al loro uomo quale Marchionne?
Forse i fatti rispondono meglio di ogni parola pronunciata o pronunciabile.
Pochi giorni dopo il referendum si svolgerà lo sciopero indetto dalla Fiom con varie manifestazioni regionali.
Ma è notizia recente che i Cobas per la giornata del 28 gennaio 2010 convocano lo sciopero generale.

Nel comunicato del sindacato di base si legge che i "COBAS stanno lavorando perchè l'accordo ignobile venga respinto dal NO referendario dei/lle lavoratori/trici Fiat, ma ritengono anche decisivo che venga esteso a tutti/e i/le lavoratori/trici lo sciopero che la Fiom ha indetto per i metalmeccanici il 28 gennaio. La richiesta Fiom alla Cgil di convocazione di uno sciopero generale non verrà mai accolta, perchè la Cgil condivide le politiche liberiste, ha sottoscritto in questi anni ogni cedimento al padronato e ai governi, ed è stata la principale responsabile, con Cisl e Uil, della distruzione dei diritti sindacali e di sciopero, prima ai danni dei COBAS e del sindacalismo di base, poi di chiunque non accettasse le politiche concertative.
SPETTA DUNQUE AI COBAS LA RESPONSABILITA' DI CONVOCARE PER IL 28 GENNAIO LO SCIOPERO GENERALEDI TUTTI I LAVORATORI/TRICI PUBBLICI E PRIVATI PER L'INTERA GIORNATA, rispondendo anche alle richieste di generaliz- zazione dello sciopero venute dal movimento degli studenti medi e universitari e da tante strutture del conflitto sociale, territoriale e ambientale"

Questa iniziativa non può che essere letta positivamente, e deve essere affrontato specialmente il punto nodale della questione quale quello della democrazia sindacale.
Perchè la Fiom si troverà presto nelle stesse condizioni di non agibilità in cui da decenni vive il sindacalismo di base. Questo deve essere il momento per discutere di rappresentanza sindacale, di democrazia sindacale, tutelando tutte le realtà anche quelle non concertative che ad oggi non possono neanche svolgere assemblea sindacale nei luoghi di lavoro.
Il nuovo anno è iniziato bene, ovvero all'insegna della lotta.
Il diritto di sciopero deve essere tutelato, protetto ed esteso e non oggetto di strumentalizzazioni politiche e non essere usato per campagne elettorali a sostegno di determinati partiti.
Il 28 gennaio può e deve essere un momento importante di condivisione allargata della lotta per la difesa della democrazia sindacale.

Marco Barone


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