C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Il 2011 è l'anno dell'uomo-macchina?

L'Unione Sarda, Repubblica, giusto per citare alcuni quotidiani, evidenziano che il 2011 sarà caratterizzato da meno festività e quindi si lavorerà di più. Detto in breve, meno feste e più produttività.

L'economista Carlo Dell'Aringa, intervistato sul punto da Repubblica,  in qualità di professore ordinario dell'Università Cattolica di Milano sottolinea  che "chi comanda è la domanda, quindi il vantaggio può avere un respiro di breve periodo".

Domanda, economia di mercato, globalizzazione, produzione, schiavismo.

La Fiat  vuole adottare un modello di organizzazione del lavoro, il World class manifacturing (Wcm), che avrebbe lo scopo  di ridurre i costi e aumentare efficienza e qualità dei prodotti; il Wcm in «versione Fiat» prevede anche l’utilizzo di una metodologia (ErgoUas) che associa gli aspetti ergonomici con la definizione dei tempi e dei ritmi di una postazione di lavoro. 
Tale modello è una vera e propria rivisitazione tutta italiana di quello giapponese della Lean production (produzione snella); un modello d’organizzazione che si basa essenzialmente su due fattori: il just in time e l’autoattivazione-coinvolgimento dei lavoratori.
Ovvero la trasformazione dell'uomo in macchina. Ciò in barba alla sicurezza sul lavoro, all'articolo 2087 del c.c., ed alla dignità dell'uomo.
Marchionne è stato definito dal Sole 24 Ore come l'uomo dell'anno per "aver ricordato a tutte le istituzioni economiche  italiane, sindacato compreso  e alla politica che adesso bisogna tener conto delle regole globali e condurre l’economia con un occhio al mondo globale".


Certo, le loro regole, che invadono lo status dell'individuo all'interno della società per trasformarlo nel nuovo servo della globale era. Oggi giorno i lavoratori sono servi dei ritmi imposti dalla produzione ovvero dal profitto di pochi eletti. 
Quindi, quello che veniva evidenziato nell'articolo di Repubblica ripreso da altri quotidiani è che il 2011 sarà caratterizzato da meno festività e quindi probabilmente da una maggiore produzione.
Ora, che la nostra società, nostra per modo di dire, sia tutta imperniata sul concetto del lavoro è un dato di fatto. Ma perchè non ribaltare la visione e la prospettiva del presente?
Meno lavoro, più vita.
Società utopica certamente, ma non impossibile.
Dobbiamo assolutamente ribaltare la visione oramai data come per assodata del funzionamento del sistema vigente e presente.
Ciò perchè deve esser l'uomo a ritornare al centro dell'interesse della società e non il profitto elitario tipico di questo mondo.
Ed allora penso ad una rivisitazione dell'omocentrismo in armonia con l'ambiente naturale ospitante tutti noi.
E' veramente indicibile, è  blasfemo sostenere questo principio?
Non lo è certamente, e non lo deve divenire, anche per rispetto di tutti gli omicidi accaduti sul lavoro e nel lavoro e per il lavoro,per rispetto di quella parola che ogni tanto tutti noi invochiamo quale la dignità umana.
A meno che non vogliamo continuar a colmare gli spazi oggi esistenti solo con pura demagogia e retorica.
Ma questo mondo non necessita di retorica, non necessita di demagogia.
Abbiamo bisogno di altro, di maggiore vita, di maggior rispetto per la persona umana, della nostra persona.
Ed allora meno lavoro e più vita.
Più feste meno sfruttamento.
Se utopia deve essere a tutti noi in ogni caso la libera scelta di che vita morire.

Marco Barone 
Segue calendario festività nazionali.
MESEFESTIVITA'GIORNO DELLA SETTIMANA
Gennaio 6 (Befana) giovedì
Aprile 25 (Festa della Liberazione e Pasquetta) lunedì
Maggio 1 (Festa dei lavoratori) domenica
Giugno 2 (Festa della Repubblica) giovedì
Agosto 15 (Ferragosto) lunedì
Novembre 1 (Ognissanti) martedì
Dicembre 8 (Immacolata) giovedì
25 (Natale) domenica
26 (Santo Stefano) lunedì
Gennaio (2012) 1 (Capodanno) domenica

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