
Il comunicato della parlamentare del M5S,Sabrina De Carlo, si schiera senza se e ma dalla parte delle forze dell'ordine che hanno operato nel CPR di Gradisca nei giorni d'inferno di metà gennaio, così come ha fatto la giunta leghista del FVG e non solo, sul caso del CPR di Gradisca, così scrivendo: "C'è un caso, diventato di rilievo internazionale, che si é verificato a Gradisca d'Isonzo (Gorizia), ne avete sentito parlare? Un migrante, detenuto nel centro é drammaticamente deceduto e soltanto ieri sono state accertate le cause della morte, una polmonite. In queste settimane però si é subito attivata la macchina del fango contro l'operato delle forze dell'ordine, la narrazione forzata dei fatti e le strumentalizzazioni che hanno catturato l'attenzione dei media." La cui posizione si era capito fin dall'inizio della sua visita che fosse contrastante con quella assunta da parte del deputato Magi, che invece raccogliendo le testimonianze di alcuni internati, ha parlato di azioni violente nei confronti di Vakhtang Enukidze da parte delle forze dell'ordine, secondo quanto riportato dai testimoni da lui sentiti. Testimonianze raccolte anche dal gruppo No CPR. Insomma, i fronti sono due, contrastanti e inconciliabili e soprattutto si sta profilando una situazione ad alta tensione politica. L'unica cosa a cui bisogna mirare è quella di evitare sentenze in questa fase fino a quando non si hanno tutti gli elementi a disposizione ed ancora di elementi da accertare ve ne sono. Sbaglia chi assolve senza se e ma come sbaglia chi condanna senza se e ma in questa fase.Giusto denunciare,segnalare, ma è sbagliato sentenziare, ora. Ciò a prescindere da cosa si possa pensare del CPR strutture che non dovrebbero proprio esistere. Cosa è emerso dall'autopsia? Sul Piccolo di Trieste del 28 gennaio è stato sottolineato che le indicazioni della stessa ancora non sono definitive, poiché si devono attendere "gli esami tossicologici e istologici per conoscere i reali motivi che hanno portato alla morte del decesso avvenuto mattina del 18 gennaio al Pronto soccorso del capoluogo isontino." Eppure, nonostante non fossero definitive c'è già chi ha assunto posizioni di un certo tipo. E' emerso come riportato sulla stampa che ematomi ed ecchimosi c'erano sul corpo di Vakhtang ma è stato specificato che era difficile la datazione e che erano superficiali. La frase chiave sarebbe la seguente: «Non sono state riscontrate lesioni traumatiche di tale importanza da aver causato il decesso». Si parla di edema polmonare. Il procuratore Lia, come riportato sul Piccolo afferma che: «non escludiamo al cento per cento cause di tipo violento», e che pertanto è presto per dare chiaramente «un'indicazione precisa e univoca» sulle cause della morte. Sono diverse le circostanze da accertare, dal carcere di Gorizia, al CPR di Gradisca, capire cosa risulta dalle telecamere, verificare le testimonianze raccolte. Qualcosa è successo, va capito cosa è successo a Vakhtang Enukidze anche a prescindere dalle cause della morte. Perché anche se la causa o la concausa della morte non fosse dovuta a cause violente, rimangono comunque varie le questioni da dover accertare, analizzare, in base a quanto denunciato in questi giorni da alcune realtà e che sarebbe successo all'interno del CPR anche dopo la morte di Vakhtang. Qui non si tratta di essere contro qualcuno, contro le forze dell'ordine, contro le Istituzioni, o contro i migranti, qui si tratta di essere solamente dalla parte della verità e ciò è nell'interesse di tutti. Nella consapevolezza che luoghi come il CPR sono deleteri per qualsiasi stato di diritto. Ed al momento si stanno solo raccogliendo elementi per arrivare alla verità, questa ancora non c'è. E' ancora presto.
mb
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