Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Rijeka, Fiume, capitale europea della cultura 2020.Un programma di 140 pagine con il ritorno del Galeb



Al momento il programma è disponibile in lingua croata ed inglese. Il programma di Rijeka capitale europea della cultura 2020 è ricco di contenuti, 140 pagine di iniziative che porteranno la città croata, la prima della Croazia a conseguire questo titolo, al centro della cultura europea per tutto il 2020 sino alla fine di gennaio 2021. 
Il programma ufficiale di Rijeka 2020 - Capitale europea della cultura inizia il 1 ° febbraio 2020 con il cerimoniale appositamente progettato e la prima iniziativa sarà in realtà il Carnevale di Fiume che è uno degli eventi culturali più antichi e più grandi di questa regione ed uno dei più noti nel mondo. Tre saranno i temi dominanti di questa città che cercherà di mettere la storia, la sua storia, al centro dell'attenzione europea. Solo forse Trieste può vantare in Europa una situazione simile a quella di Fiume.
Ha il porto più grande della Croazia, con la sua architettura segnata dalle influenze dell'Austria, Ungheria, Italia e modernismo jugoslavo come si legge nel programma. Negli ultimi cento anni, questa città e le persone che la compongono hanno vissuto in ben sette stati diversi ed oggi vanta la presenza di una ventina di minoranze nazionali. Anche se in tema di bilinguismo i passi da fare restano ancora tanti. Acqua, lavoro e migrazione saranno i temi di Fiume capitale europea delle cultura 2020. Tre temi che sono collegati all'identità di Fiume, che spingono a creare in questa città una porta di diversità, quella che si vorrebbe valorizzare. Probabilmente sarà il ritorno del Galeb, la nave della pace di Tito, a fare la parte da leone. Entro il dicembre 2020 dovrebbe tornare a nuova vita. La sua quarta vita. Costruito come un trasportatore di banane, divenne nave da guerra, per poi diventare nave di addestramento per la marina jugoslava.
Venne chiamato Galeb (che significa gabbiano) dagli anni '50, quando il presidente della Jugoslavia Josip Broz Tito è salito su per la prima volta. I viaggi di Tito su Galeb sono una memoria storica del ruolo svolto dalla Jugoslavia nel movimento non allineato. Il ministero della cultura ha dichiarato la nave un bene culturale della Repubblica di Croazia e la La città di Fiume lo acquistò per trasformarlo in una nave museo. Galeb dopo la ristrutturazione diventerà un'attrazione di prima classe di carattere culturale. Il progetto di ricostruzione è stato prodotto da Marina and Energy Soluzione DIV d.o.o. la compagnia e i creatori della mostra sono i lavoratori del Museo cittadino di Fiume e Tvrtko Jakovina (HR), e il designer è Nikolina Jelavić Mitrović (HR). L'investitore e leader del progetto è la città di Fiume. Il il progetto è finanziato dal bilancio della Città di Fiume e della Regione Europea Fondo di sviluppo. L'utente dello spazio è il Museo della città di Fiume. La storia avrà un suo ruolo importante, dalla mostra su D'Annunzio, che denuncia la distruzione della città nei 500 giorni di occupazione, dove certamente si sarebbe dovuto osare di più nello spirito di denuncia, al convegno storico sulla storia di Fiume durante il periodo della Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia.  La conferenza tratterà diversi aspetti dello sviluppo storico di Fiume durante il periodo della Jugoslavia socialista. Ci saranno concerti, iniziative artistiche e culturali di vario tipo, diversi anche gli artisti italiani che vi parteciperanno. Insomma, Fiume si prepara a ritagliarsi un ruolo centrale europeo proprio nel momento in cui i nazionalismi nell'Est ritornano con forza. Peccato non aver colto questa occasione per costruire ponti da parte di Trieste, che ha preferito chiudersi nel suo nazionalismo dannunziano, celebrando l'occupazione della città di Fiume, piuttosto che stringere la mano ad una realtà che dista da Trieste solo 70 Km circa con tre stati di mezzo, Italia, Slovenia e Croazia.

mb

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