La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Il Sindaco di Rijeka si schiera con Ronchi dei Partigiani




Forza Ronchi dei Partigiani. Il Sindaco di Rijeka, Fiume, Vojko Obersnel, così ha condiviso il 15 settembre sul proprio profilo ufficiale di Twitter la sua vicinanza a Ronchi dei Partigiani. Gruppo nato per contrapporsi a quel "dei legionari" di Ronchi. Dal 1925 vede il Comune di Ronchi  con la denominazione ufficiale Ronchi "dei legionari", essere associato a quell'evento storico tremendo, la marcia su Fiume, che comporterà 16 mesi di dittatura, con migliaia di croati costretti a fuggire, e subire il fascismo prima del fascismo come tengono giustamente ad osservare a Rijeka.  Ronchi dei Partigiani, diventato oramai noto oltre i confini nazionali, nasce nel 2013, sia per opporsi alle celebrazioni della marcia su Fiume che ovviamente  per dare un proprio contributo all'antifascismo, per omaggiare la Resistenza di Ronchi, e non solo, 147 furono i caduti partigiani di Ronchi. Partigiani che fin dalle prime ore dopo l'armistizio si ritrovarono a Cave di Selz di Ronchi in una formazione di circa 800  uomini e donne di ogni estrazione sociale, per cercare di arrestare l'avanzata nazista. Il 12 settembre sarà la prima battaglia di Gorizia. Centinaia furono anche i deportati, troppi, 75, che non tornarono più indietro. Dal 25 agosto del 1919 fino all'alba del 12 settembre a Ronchi stazionarono i soldati espulsi da Fiume, per quello che ho definito in una mia ricerca dove spiego il perchè venne scelta Ronchi, come il compromesso di Ronchi. D'Annunzio da qui partirà con un centinaio di soldati che porranno in essere un chiaro atto eversivo per andare ad occupare Fiume per evitare che finisse ai croati, considerati di "razza inferiore" ed annetterla all'Italia. Il futuro si chiama Europa, ed i valori dell'Europa sono quelli espressi dall'antifascismo che uniscono Ronchi e Fiume. E non sicuramente  quelli "dei legionari" di D'Annunzio con la marcia su Fiume. E' vergognoso che una cittadina porti una denominazione storica che rappresenta valori negativi soprattutto per chi l'ha subita quella marcia. A Fiume "dei legionari" significa dittatura, distruzione, violenze, razzismo. Non è questa l'anima di Ronchi, non è questo lo spirito di Ronchi.  Ronchi merita la medaglia d'oro alla Resistenza e non "dei legionari". L'auspicio è che la denominazione "dei legionari" di Ronchi, con la quale si celebra l'occupazione di Fiume, venga cancellata quanto prima. Non si può continuare ad accettarla come se nulla fosse, perchè Ronchi, così almeno la penso, possa ritornare a chiamarsi come è sempre stata nel cuore dei ronchesi, Ronchi. E il suo spirito sarà sempre quello della Resistenza e dei partigiani che andrà rivendicato sempre. Uno spirito che costruisce ponti e non muri. E quello che vogliamo costruire è un ponte verso Rijeka. Che con "dei legionari" non sarà mai possibile.

mb

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