Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

4milioni di euro per la comunità italiana in Slovenia e Croazia. Si useranno anche per diffondere Red Land e l'Istroveneto

Come rende noto Radiocapodistria è stata firmata il 9 agosto 2019, alla Farnesina a Roma, la Convenzione tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Unione Italiana e l’Università Popolare di Trieste, che impegna per il 2019 le risorse della Legge 73/01 in favore della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia (di seguito: CNI), per un importo complessivo di € 4.000.000,00. Si tratta di una disponibilità finanziaria importante, incrementata del 18% rispetto al passato, quasi 612 mila euro in più. Serviranno per tutelare tante questioni importanti, a partire dalla scuola, anche se ancora oggi non ci sono conferme,come si legge su RadioCapodistria,  "il cofinanziamento per il satellite di Tv capodistria, tramite il quale è possibile seguire anche i programmi di Radio Capodistria. "In sede di Comitato di coordinamento - ancora Tremul ai nostri microfoni - è anche emerso in queste settimane la possibilità di stanziare ultreriori mezzi per i programmi di Radio e Tv Capodistria a fronte di un impegno della Slovenia a finanziare il satellite che sappiamo scade a novembre di quest'anno." A quanto pare le priorità sono altre.
 
Infatti, non può che balzare all'occhio, che una parte di questi finanziamenti verranno usati per "l’acquisto dei diritti di distribuzione in Slovenia e Croazia del Film “Rosso Istria (Red Land)". E per tutelare l'Istroveneto. Come è noto si svolge da tempo un festival dell'Istroveneto promosso dell'Unione Italiana, in collaborazione, con il sostegno e con il patrocinio della Città di Buie, dell'Assessorato alla Cultura della Regione Istriana, dell'Università popolare di Trieste e della Regione Veneto. Vista l'importanza della manifestazione e il suo alto valore culturale, la stessa ha ottenuto il Patrocinio della Regione Veneto. Lo scopo della manifestazione è quello di tutelare e promuovere il dialetto l'istroveneto.

Grazie alle altre fonti di sostegno che l’Italia destina annualmente in favore della CNI e che derivano dalla Legge 960/1982, per favorire attività culturali ed iniziative per la conservazione di testimonianze italiane nella ex Jugoslavia e degli stanziamenti erogati dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dal Veneto, sono finanziate anche le spese funzionali, le attività artistiche e culturali, le attività sportive delle Comunità degli Italiani, il Festival dell’Istroveneto e il Festival dell’Istrioto di Sissano, per € 722.173,00. Mica male.

Peccato che non si stia parlando di una lingua, non stiamo parlando dell'italiano, ma di un semplice dialetto. Come se nell'isontino si stanziassero centinaia di migliaia di euro per tutelare il bisiaco o un dialetto sloveno, e non la lingua slovena, ad esempio. E che dire del capolavoro, si fa per dire, Red Land? Usare soldi pubblici per diffondere un film diventato strumento di propaganda ideologica e politica di parte?

Complimenti, non c'è che dire.

mb


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