La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

Immagine
Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Ma dal giorno dopo le Europee i media parleranno ancora del problema neofascismo?

Lo si sapeva che la campagna per le politiche di queste europee, almeno in Italia, sarebbe stata incentrata sull'aspetto neofascismo. Non si parla di riforma dell'Europa, non si discute su quale debba essere l'idea di Europa, sui mali di una Europa che è stata causa dei propri problemi, in gran parte irrisolti e irrisolvibili. Non si discute del progetto del sovranismo europeo che dovrebbe portare alla creazione degli Stati Uniti d'Europa, cioè all'idea di Europa come Nazione, non si discute del problema capitalismo, dei vari volti del liberismo. 
No. Il bivio è dato nella sua massima semplificazione o scegliere il rischio di neofascismo con i nazionalismi , o superamento del secolo breve, con l'Europa unita nella sua diversità. Poi, quello che sarà, sarà con questa Europa, l'importante è difendere l'architettura base. Questo in soldoni quello che sta accadendo. Ora, l'Italia ha certamente pagato una mancata Norimberga, ha democratizzato il fascismo, per debellare il pericolo "rosso", ha subito lo stragismo neofascista negli anni '70, Bologna, Milano, Brescia, Peteano, le bombe sui treni, ha rischiato colpi di stato. Non siamo, grazie al cielo, oggi, in quelle condizioni, in quel clima, e si spera di non ritornarci, il neofascismo di oggi c'è, è stato per lungo tempo sottovalutato, è stato sdoganato al punto che non ci si nasconde dietro più un dito, oggi si rivendica l'essere fascista, con orgoglio. Le leggi in materia non sono mai state applicate in modo rigoroso,anzi, ma prima che della questione legale, il problema è sociale e culturale, è politico. Questo è il momento giusto per chiudere i conti con il proprio passato, in modo rigoroso, negando ogni agibilità democratica ai neofascismi, come successo a Torino, condannando i nazionalismi, e facendo piazza storica pulita in tal senso, senza se e ma, come hanno fatto in Spagna, e l'elenco è lungo, basta vedere le vie delle proprie città o le scuole a chi sono spesso dedicate, a personaggi come Cadorna, Diaz, Duca d'Aosta, Timeus, D'Annunzio,che andrebbero bandite. A cent'anni dalla marcia su Roma rischieremo di fare i conti con un passato che speravamo di non vivere più. E ciò che si auspica è che dal giorno dopo il 26 maggio, dopo le Europee, si continuerà a contrastare il problema neofascismo come lo si sta facendo oggi, perchè se il "problema" è emerso solo per ragioni funzionali a logiche elettorali, si compierà un gravissimo errore.

mb

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot