Che fine ha fatto la fantomatica prigione di Moro di via Massimi?

Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...

Un tassello in più nel puzzle della verità per Giulio. La Commissione Parlamentare d'Inchiesta



Giulio, come cittadino ha diritto ad essere difeso e a trovare giustizia, come non è stato difeso e non ha avuto giustizia da vivo. Riteniamo necessario che l’inviolabilità dei diritti umani sia un messaggio centrale, fondamentale per la nostra nazione, nel rispetto dei principi democratici, per garantire un futuro migliore e per rispettare e meritare la fiducia dei nostri giovani.
Così Paola e Claudio  nella lettera, carica di significato, che ha come destinatario il terzo Presidente del Consiglio italiano, da quando Giulio è stato ammazzato in Egitto. Poco più di tre anni, dei passi sono stati compiuti, ma inevitabilmente ci si è scontrati contro il blocco egiziano, che ha acquisto forza, grazie a quella plurima legittimazione come manifestata dalle democrazie occidentali. Egitto che ha visto blindare il sistema attuale di potere con il referendum costituzionale che ha registrato un calo di votanti rispetto al passato ed inizia a scricchiolare. 
Ogni passo che va nella direzione della verità per Giulio è importante. Ogni tentativo è importante. Tutte le strade vanno praticate. Anche quella della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni.
Si è tutti consapevoli che queste Commissioni nel corso della storia non hanno determinato grandi risultati, ma questa è una delle poche Commissioni che andrebbe ad indagare praticamente e sostanzialmente su uno stato estero, ed è sicuramente uno strumento importante, per tenere accesa, per 18 mesi circa, tanto quanto durerà la sua attività, l'attenzione mediatica sul caso di Giulio. Non è mai banale ricordarlo. Quando si parla di Giulio, si parla di tutti gli egiziani che hanno subito lo stesso trattamento, disumano. E' anche per loro che si chiede giustizia e si lotta.  E l'operato di questa commissione non sarà di " testimonianza", ma sarà l'ennesimo pezzo che andrà a comporre il puzzle per la verità di Giulio e che sicuramente, dal punto di vista politico, determinerà un gran fastidio al regime dittatoriale egiziano, arrogante e temibile come pochi.
Il compito di questa Commissione è  quello di accertare le responsabilità relative alla morte di Giulio Regeni nonché i moventi e le circostanze del suo assassinio. Nella relazione di accompagnamento si specifica: "Sulla base di quanto previsto dal testo risultante dagli emendamenti approvati dalle Commissioni la Commissione d'inchiesta ha il compito di chiarire le responsabilità e le circostanze che hanno portato ala morte di Giulio Regeni (art.1, comma 2, lett. a) e di verificare fatti, atti e condotte commissive ed omissive che abbiano costituito o costituiscano ostacolo, ritardi o difficoltà nell'accertamento giurisdizionale delle responsabilità relative alla morte di Giulio Regeni, anche al fine di valutare eventuali iniziative normative per superare, nel caso di specie e per il futuro simili impedimenti, nonché per incrementare i livelli di protezione delle persone impegnate in progetti si studio o di ricerca all'estero, in funzione di prevenzione dei rischi per la loro sicurezza o incolumità (art. 1, comma 2, lett. b)."
In questo cammino non ci devono essere divisioni politiche. La verità per Giulio deve diventare affare di stato, interesse primario nazionale, senza se e ma.
mb

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