Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Aspettando il bilinguismo sul sito del Comune di Capodistria, mentre a Pirano...






Certamente il bilinguismo visivo a Capodistria è migliore rispetto a quello praticamente inesistente nella vicina città di Trieste.
A Trieste, Trst, no se pol, nonostante tutto.  A Capodistria, Koper in sloveno, vi è uno Statuto che in teoria contemplerebbe dei principi e delle attuazioni a favore della comunità nazionale italiana autoctona, importanti. Ma a quanto pare non sempre pienamente attuati. Appena è possibile fare dei capricci, dei dispetti, questi vengono subito all'ordine. Come ha riportato Radio Capodistria , ad esempio, sulla vicenda della piscina olimpionica." Resta l'incognita sulla dicitura solo in sloveno dell'impianto. In campagna elettorale Popovič aveva specificato che si trattava del nome dell'impianto e pertanto intraducibile. Il sindaco Bržan, ai nostri microfoni dopo l'elezione, aveva dichiarato che cercheranno di porre rimedio, nel rispetto del bilinguismo visivo".  Ciò per capire lo stato delle cose.  
Uno Statuto  che all'articolo 6 in armonia con la Costituzione, i principi dell’ordinamento giuridico dello Stato vede il Comune garantire ai cittadini appartenenti alla comunità nazionale italiana autoctona una posizione tale da consentire la conservazione e l’affermazione della loro identità nazionale. Specificandosi, successivamente, che negli ambiti territoriali nazionalmente misti del Comune, ove vivono gli appartenenti alla nazionalità italiana autoctona e che comprende le frazioni di Ankaran-Ancarano, Barizoni-Barisoni, Bertoki-Bertocchi, Bošamarin-Bossamarino, Cerej-Cerej, Hrvatini-Crevatini, Kampel-Campel, Kolomban-Colombano, Koper-Capodistria, Prade, Premaan-Premanzano, parte dell’abitato di Spodnje Škofije (Valmarin), Šalara-Sallara e Škocjan- San Canziano le lingue ufficiali sono lo sloveno e l’italiano.
Con tutte le conseguenze che dovrebbero derivarne. Ma così non è, su diversi fronti. Ad esempio basta fare un salto  sito    ufficiale del Comune di Capodistria/Koper. 
E' integralmente in lingua slovena. C'è l'avviso che stanno lavorando sui contenuti. Manca la sezione in italiano.Probabilmente arriverà, bisogna vedere quando. C'è sempre tempo, d'altronde,per garantire i diritti delle minoranze, no?
Diritti che vanno garantiti ovunque, in Italia, come in Slovenia, come in Croazia alle rispettive minoranze autoctone. Da notare come il canale social come Twitter  a cui rimanda il sito del Comune non abbia, diciamo, molta confidenza con l'italiano.
Discorso completamente diverso nella vicina Pirano. Dove l'Italiano è di casa. Lo vedi appena entri in quel piccolo gioiello istriano.  Il Comune di Pirano vede il  sito in bilingue, lo statuto è anche in italiano sul sito .
Uno statuto più chiaro e netto nei principi rispetto a quello di Capodistria. Dove si scrive chiaramente che  "il Comune, in conformità alla costituzione e alla legge, assicura e tutela i diritti della comunità nazionale italiana e dei suoi appartenenti nel territorio nazionalmente misto.Nel territorio nazionalmente misto d'insediamento degli appartenenti alla comunità nazionale italiana e che comprende il territorio degli abitati di: Pirano, Portorose, Lucia, Strugnano, Sezza, Sicciole, Parezzago e Dragogna (territorio bilingue) nella vita pubblica la lingua italiana è paritetica a quella slovena."
Più altri principi importanti, che vedono "alla comunità nazionale italiana nel territorio del Comune di Pirano assicurato il diritto di relazionarsi liberamente nella propria lingua, di esprimere e di sviluppare la propria identità nazionale ed a tale scopo di costituire organizzazioni, di sviluppare le attività economiche, culturali, di ricerca scientifica, informative e di altro genere, di utilizzare i propri simboli nazionali, di sviluppare i contatti con l’etnia d'origine e con la nazione madre, nonché di esercitare gli altri diritti sanciti dalla Costituzione, dalla legge e da questo Statuto.". Ribadendosi successivamente che "Nel territorio nazionalmente misto del Comune di Pirano le lingue ufficiali sono lo sloveno e l'italiano."
Insomma, effettivamente c'è una differenza notevole nei riguardi dell'applicazione e riconoscimento sostanziale dei diritti in materia di bilinguismo visivo verso gli italiani autoctoni tra Capodistria e Pirano. Diritti che vanno garantiti a prescindere dai numeri e dalla consistenza, questo è sempre bene ricordarselo.

mb

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