Che fine ha fatto la fantomatica prigione di Moro di via Massimi?

Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...

Aspettando il bilinguismo sul sito del Comune di Capodistria, mentre a Pirano...






Certamente il bilinguismo visivo a Capodistria è migliore rispetto a quello praticamente inesistente nella vicina città di Trieste.
A Trieste, Trst, no se pol, nonostante tutto.  A Capodistria, Koper in sloveno, vi è uno Statuto che in teoria contemplerebbe dei principi e delle attuazioni a favore della comunità nazionale italiana autoctona, importanti. Ma a quanto pare non sempre pienamente attuati. Appena è possibile fare dei capricci, dei dispetti, questi vengono subito all'ordine. Come ha riportato Radio Capodistria , ad esempio, sulla vicenda della piscina olimpionica." Resta l'incognita sulla dicitura solo in sloveno dell'impianto. In campagna elettorale Popovič aveva specificato che si trattava del nome dell'impianto e pertanto intraducibile. Il sindaco Bržan, ai nostri microfoni dopo l'elezione, aveva dichiarato che cercheranno di porre rimedio, nel rispetto del bilinguismo visivo".  Ciò per capire lo stato delle cose.  
Uno Statuto  che all'articolo 6 in armonia con la Costituzione, i principi dell’ordinamento giuridico dello Stato vede il Comune garantire ai cittadini appartenenti alla comunità nazionale italiana autoctona una posizione tale da consentire la conservazione e l’affermazione della loro identità nazionale. Specificandosi, successivamente, che negli ambiti territoriali nazionalmente misti del Comune, ove vivono gli appartenenti alla nazionalità italiana autoctona e che comprende le frazioni di Ankaran-Ancarano, Barizoni-Barisoni, Bertoki-Bertocchi, Bošamarin-Bossamarino, Cerej-Cerej, Hrvatini-Crevatini, Kampel-Campel, Kolomban-Colombano, Koper-Capodistria, Prade, Premaan-Premanzano, parte dell’abitato di Spodnje Škofije (Valmarin), Šalara-Sallara e Škocjan- San Canziano le lingue ufficiali sono lo sloveno e l’italiano.
Con tutte le conseguenze che dovrebbero derivarne. Ma così non è, su diversi fronti. Ad esempio basta fare un salto  sito    ufficiale del Comune di Capodistria/Koper. 
E' integralmente in lingua slovena. C'è l'avviso che stanno lavorando sui contenuti. Manca la sezione in italiano.Probabilmente arriverà, bisogna vedere quando. C'è sempre tempo, d'altronde,per garantire i diritti delle minoranze, no?
Diritti che vanno garantiti ovunque, in Italia, come in Slovenia, come in Croazia alle rispettive minoranze autoctone. Da notare come il canale social come Twitter  a cui rimanda il sito del Comune non abbia, diciamo, molta confidenza con l'italiano.
Discorso completamente diverso nella vicina Pirano. Dove l'Italiano è di casa. Lo vedi appena entri in quel piccolo gioiello istriano.  Il Comune di Pirano vede il  sito in bilingue, lo statuto è anche in italiano sul sito .
Uno statuto più chiaro e netto nei principi rispetto a quello di Capodistria. Dove si scrive chiaramente che  "il Comune, in conformità alla costituzione e alla legge, assicura e tutela i diritti della comunità nazionale italiana e dei suoi appartenenti nel territorio nazionalmente misto.Nel territorio nazionalmente misto d'insediamento degli appartenenti alla comunità nazionale italiana e che comprende il territorio degli abitati di: Pirano, Portorose, Lucia, Strugnano, Sezza, Sicciole, Parezzago e Dragogna (territorio bilingue) nella vita pubblica la lingua italiana è paritetica a quella slovena."
Più altri principi importanti, che vedono "alla comunità nazionale italiana nel territorio del Comune di Pirano assicurato il diritto di relazionarsi liberamente nella propria lingua, di esprimere e di sviluppare la propria identità nazionale ed a tale scopo di costituire organizzazioni, di sviluppare le attività economiche, culturali, di ricerca scientifica, informative e di altro genere, di utilizzare i propri simboli nazionali, di sviluppare i contatti con l’etnia d'origine e con la nazione madre, nonché di esercitare gli altri diritti sanciti dalla Costituzione, dalla legge e da questo Statuto.". Ribadendosi successivamente che "Nel territorio nazionalmente misto del Comune di Pirano le lingue ufficiali sono lo sloveno e l'italiano."
Insomma, effettivamente c'è una differenza notevole nei riguardi dell'applicazione e riconoscimento sostanziale dei diritti in materia di bilinguismo visivo verso gli italiani autoctoni tra Capodistria e Pirano. Diritti che vanno garantiti a prescindere dai numeri e dalla consistenza, questo è sempre bene ricordarselo.

mb

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