Che fine ha fatto la fantomatica prigione di Moro di via Massimi?

Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...

Nell'Italia dove più di 200 Comuni sono stati sciolti per infiltrazione mafiosa




Infiltrazione mafiosa. Cosa nostra, nel senso di cosa tutta italiana, nell'Italia degli 8 mila Comuni più di 200 dal 1991 al oggi, 27 luglio, con il Comune di Vittoria, si arrivano a sciogliere 240 amministrazioni locali per infiltrazione mafiosa. Dal 1991 al 27 luglio 2018, come si legge sul sito Avviso Pubblico, "sono stati emanati nel complesso 481 decreti ex art. 143 del testo unico sugli enti locali, dei quali 167 di proroga di precedenti provvedimenti; su 314 decreti di scioglimento, 25 sono stati annullati dai giudici amministrativi. 



La Calabria è la regina delle amministrazioni sciolte per mafia, o meglio 'ndrangheta si dovrebbe dire.
Con 107 amministrazioni coinvolte, seguita dalla Campania, poi Sicilia, Puglia e altre regioni.


21 sono gli scioglimenti decisi nel 2017 e ben 18 nei primi 7 mesi del 2018: si tratta dei comuni di Cirò Marina (Crotone), San Gennaro Vesuviano (Napoli, già sciolto in passato in altre due occasioni), Mattinata (Foggia), Scilla (Reggio Calabria), Camastra (Agrigento), Calvizzano (Napoli), Strongoli (Crotone, già sottoposto in passato ad uno scioglimento, poi annullato dal Consiglio di Stato), Bompensiere (Caltanissetta), Caivano (Napoli), Platì (Reggio Calabria, già sciolto nel 2006 e nel 2012), Manduria (Taranto) e Limbadi (Vibo Valentia) – per questi ultimi due negli anni scorsi era stata decisa invece l’archiviazione – Surbo (Lecce, già sciolto nel 1991), San Gregorio d’Ippona (Vibo Valentia, già sciolto nel 2007), Trecastagni (Catania), Briatico (Vibo Valentia, già sciolto in passato in altre due occasioni), Sogliano Cavour (Lecce) e Vittoria (Ragusa). Ben 58 solo le amministrazioni colpite da più di un decreto di scioglimento (vedi il prospetto “Amministrazioni con più scioglimenti“), le amministrazioni locali complessivamente coinvolte nella procedura di verifica per infiltrazioni della criminalità organizzata sono state fino ad oggi 265 e di esse 240 sciolte per mafia (tra queste ultime 1 capoluogo di provincia e ben 5 aziende sanitarie). Si tratta di dati agghiaccianti. Che dovrebbero portare un Paese sull'orlo della rivoluzione civile.

Ma oramai un Comune interessato da un simile provvedimento rischia di non fare più notizia, di essere solo materiale per la statistica perchè nell'Italia in declino i problemi da perseguire sono altri, quelli che possono soddisfare la pancia di qualcheduno, come dare la caccia alle streghe.

Marco Barone

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