Nel 2026, 80 anni dalla strage di Vergarolla, come per la strategia della tensione, senza verità, anche se non si era più in Italia

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  Ancora oggi non c'è una lapide istituzionale che ricordi a dovere le vittime della strage di Vergarolla di cui non si conosce il numero esatto dei morti, 64 furono  le vittime identificate. Quanto accaduto il 18 agosto del 1946 ha lasciato il segno indelebile nella storia delle complesse vicende del confine orientale spesso strumentalizzate per revisionismi storici, nazionalismi nostalgici, che nulla c'entrano con la verità e la giustizia negata alle vittime di quel fatto drammatico. Come accaduto durante lo stragismo neofascista durante la strategia della tensione, praticamente non vi è stata alcuna verità, nessuna inchiesta degna di nota. Solo supposizioni, teorie, ipotesi, spesso istanze degne di ultras più che di seguaci della verità. Quel fatto tragico è stato chiaramente utilizzato dalla retorica revisionista per le proprie battaglie ideologiche anticomuniste e contro la Jugoslavia comunista di Tito. Quando accadde quel fatto, Pola, era una zona enclave all'interno ...

Governo gialloverde: si sta rischiando una opposizione ai limiti del ridicolo


Il Sud è diventato giallo, quel giallo  diventato ponte per trasformare le piazze da bianche, come era il colore dei 5 stelle, a tricolori, come non si vedeva da tempo. Il Nord ha visto il verde espandersi a gran forza. I gialloverdi rappresentano quasi 20 milioni di elettori. Una bella o non bella fetta del Paese. Probabilmente sarà il governo più destro di sempre nell'era repubblicana. Un Governo nato sotto il segno del dubbio, perchè ancora irrisolti sono gli interrogativi di quelle notte romane o milanesi tra il 27 e 29 maggio 2018.

E la forza del dubbio e la ragionevolezza dovranno essere le direttrici che dovranno caratterizzare la costruzione dell'opposizione ad un sistema populista oggi al governo. Già dal primo giugno si è partiti con una manifestazione in diverse piazze italiane a difesa della Costituzione. Si è capito sin da ora che fatto partire questo governo non gli si darà mai tregua, fiato costante sul collo, giorno dopo giorno. Gran parte della stampa ha smesso di fungere da soggetto deputato a garantire l'informazione per diventare supporter, tifoseria, proprio come accaduto in America nello scontro epico tra Trump e la Clinton. Ora accade la stessa cosa, qui da noi, in Italia. Ma si deve stare attenti a non cadere nel ridicolo, a non dare tutte le colpe di questo mondo a questo governo che ancora deve muovere i primi passi. Perchè oltre a diventare ridicoli lo si rinforzerà a dismisura. Ad esempio, come si può accusare Salvini di essere responsabile moralmente o meno del vile atto in stile mafioso accaduto nel vibonese che ha visto come vittime alcuni sfruttati migranti? In una zona dimenticata da Dio, dai media, dalla stampa che ora si scandalizza? Come si può accusare oggi che difenderà la buona scuola un ministro senza che ancora questo abbia mosso un solo dito nel suo ministero dell'Istruzione e neanche aperto bocca? Il sistema che ha perso le elezioni e che non sa perdere e che non conosce neanche l'abc dell'autocritica è partito a mille con i processi neanche alle intenzioni ma alle dichiarazioni o alle cose non dette e forse neanche pensate. Della situazione nella quale ci troviamo dobbiamo ringraziare alcune soggettività che hanno governato fino a ieri, che ora, invece di tacere ed avere la cortesia di sparire dalla scena politica e mediatica italiana, vorrebbero anche capeggiare l'opposizione, continuando a blaterare, sotto il segno di quell'antifascismo che forse non hanno mai realmente e sostanzialmente praticato?  Conferendo lezioni morali ed etiche a chi? Da quale pulpito?
Questo governo esprime il voto di quasi 20 milioni di italiani, questo è il punto, e se non si sta attenti, la prossima volta saranno 40 milioni i voti che costoro prenderanno se questo è il modo con cui si vorrebbe costruire l'opposizione politica e sociale in Italia.

Marco Barone

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