La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

Immagine
Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

FVG: Referendum fusione, vince il NO e salta il MOSTRO con Monfalcone






A Ronchi e Staranzano vi è stata una partecipazione al voto molto importante per dire no alla fusione con Monfalcone. Una fusione, la più grande d'italia, ma priva di ogni progettualità, un vero salto nel buio, che ha determinato uno scontro pesante all'interno del PD, e che per queste ragioni ha rischiato di condizionare pesantemente la partecipazione al voto, perché da molti rischiava di essere letta come il canonico "scazzo" di un partito ai minimi termini per la simpatia che nutre in questo periodo storico. Ma i cittadini di Ronchi e Staranzano hanno saputo andare oltre e dire no, no per difendere la propria storia, i propri Comuni, la propria democrazia. Ognuno avrà avuto una sua motivazione particolare, motivazioni variegate e diverse che il comitato del No alla fusione ha saputo cogliere per la tutela dei propri Comuni. Ma questo è stato anche un voto dal chiaro significato politico. Uno schiaffo pesante al PD regionale, alla maggioranza che governa il FVG, a chi politicamente ha sostenuto il MOSTRO, acronimo del nome del nuovo Comune che doveva nascere da questa fusione. Così come politico è stato il voto maturato a Monfalcone. Sia per la scarsa partecipazione, a dir poco disastrosa, che per l'importante risultato del no, un chiaro voto dal significato politico contro l'attuale amministrazione comunale.
Insomma questo 19 giugno Ronchi e Staranzano hanno rischiato di perdere la loro autonomia, il loro essere comune. Pericolo scampato? Il referendum era consultivo, non vincolante per la Regione, ma visto l'esito sia del risultato che della partecipazione, se la Regione decidesse di procedere comunque realizzerebbe una gravissima violazione della volontà popolare e sicuramente a Ronchi e Staranzano verranno elevate delle barricate. Ora si deve guardare avanti, per una nuova progettualità dal basso, sociale e politica per questo territorio che ha saputo ancora una volta resistere quando chiamato a resistere per difendere determinati valori e principi ed anche ideali. 
Marco Barone 

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot