L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

Dopo la Brexit si può ripartire da zero, e gli inglesi dovranno difendersi dalla vendetta europea


E' innegabile che la Brexit scatenerà l'ira dell'Unione Europea. Dovranno dimostrare, per fermare ogni possibile effetto domino, che uscire dall'Unione Europea non conviene e che sarà doloroso. Il Regno (dis)Unito vivrà un lungo processo di destabilizzazione, con chi chiederà di rimanere nell'Unione Europea, ad esempio. Ma la Gran Bretagna si può permettere di uscire dall'Unione Europea, non avendo neanche aderito all'Euro. Perché è un Paese forte, economicamente importante, non ha i problemi dei Paesi dell'Europa del Sud. Per l'Italia, Grecia, Spagna, Portogallo, Francia, ad esempio, una fantomatica uscita dall'Unione Europea, con i debiti pubblici alle stelle, sarebbe un disastro totale che pagherebbero solo i loro popoli. Nel caso della Brexit è diverso. E' iniziato ovviamente l'effetto "terrorismo "mediatico, gli europei saranno duri, daranno poco tempo al popolo inglese per uscire dall'Unione Europea, si inizia a creare panico in tutti i settori, dal calcio, allo sport in generale, dall'Erasmus, al cibo. Era ovvio che andasse così. Ma gli inglesi non si faranno condizionare e probabilmente daranno una lezione a tutti noi in tal senso. L'unica cosa certa in tutta questa situazione è che ora vi è la vera condizione per ripensare l'Europa, ma per ripensarla non lo si può fare mica con gli stessi attori artefici del disastro nel quale ci troviamo. Ci vorrà del tempo, ci vorranno dei cambiamenti drastici, e soprattutto si dovranno contrastare nazionalismi e qualunquismi crescenti. Quando i popoli hanno la possibilità di pronunciarsi puniscono il capitalismo ed il liberismo, che ci ha reso tutti più poveri, non è avvenuta alcuna distribuzione delle ricchezze, mercati e finanza hanno speculato su ogni cosa possibile ed immaginabile. Le diseguaglianze pesano e le si pagano. Così come pesa e la si paga la concentrazione delle ricchezze nelle mani di una percentuale irrisoria di persone. Lo scontro sociale sarà inevitabilmente duro, nessun cambiamento è possibile con la finta sinistra o destra governativa di ieri e di oggi, ed ovviamente neanche a pensarlo con chi è stato l'artefice di questo disastro europeo. I nazionalismi saranno una maschera se non uno strumento, pericolosi certamente ma non a  tal punto da essere questi a determinare l'entrata o l'uscita di un Paese nell'Unione Europea. Ciò che governa le cose è l'economia, è sempre stata l'economia e continuerà ad esserlo l'economia. La Brexit è l'occasione delle occasioni per ripensare il tutto semplicemente da zero.
Marco Barone 

Commenti

  1. Sino a che in europa comanderanno degli Schauble nulla cambierà' salvo il processo di disgregazione che aumenterà' ancor più' di velocità'.

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