La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Sui treni è vietata la sigaretta elettronica


“Da oggi con la sigaretta elettronica puoi fumare in qualsiasi luogo( in treno richiamato successivamente) ,poiché il fumo in uscita è caratterizzato esclusivamente da vapore acqueo!”

Questo quanto si legge per esempio in uno dei maggiori siti che pubblicizzano il prodotto dell'anno.
La sigaretta elettronica.
Vaporizzatore o cartomizzatore, batteria elettrica e la sigaretta, del futuro è tua.
Certo sono partite alcune inchieste in merito per esempio con riferimento al caso di una batteria esplosa, altre valutazioni sono in itinere sulla  pericolosità presunta del prodotto.
Ma viaggiando sulla linea Trieste Venezia ecco ascoltare all'improvviso il messaggio automatico che in sostanza dice che sul treno è vietato fumare la sigaretta elettronica, messaggio che verrà ribadito anche in lingua inglese.
Ed ecco anche i commenti “stupiti” di molti passeggeri, che erano convinti di poter fumare la sigaretta elettronica anche sul treno.
E' in corso una battaglia immensa tra le classiche aziende che fatturano miliardi con le sigarette tradizionali e quelle della sigaretta elettronica.
Chi vincerà?
Entrambe, perché forse diminuirà il profitto elevato, ma vi sarà sempre profitto per le due tipologie di mercato.
Il così detto fumo tecnologico, nel dubbio della interpretazione, è stato vietato inizialmente sui treni della rete lombarda (Trenord) e poi anche Trenitalia, NTV e Alitalia hanno intrapreso la via del divieto delle sigarette elettroniche richiamando in sostanza in via estensiva il divieto della legge Sirchia che si muove attorno al principio del "fumo passivo".
Vapore passivo?
Beh vapore passivo nocivo, forse e nel dubbio è vietato anche sui treni, come già ricordato per esempio dal Piccolo di TS in un precedente articolo del 14 marzo 2013. Ma è bene rimarcarlo questo concetto, rilevato lo stupore ed i vari commenti non certamente positivi che ho ascoltato da parte di molti viaggiatori triestini dopo l'annuncio del divieto del fumo elettronico.
Intanto eticamente rimarrà sempre vigente il dubbio ruotante sul principio esistente in molte legislazioni, come quella italiana, ove, riferendomi alle vecchie sigarette, anche se nocive,lo Stato in sostanza lucra sulla non salute con le tasse ivi applicate.
Certamente bandire ex toto le sigarette altro effetto non avrebbe oggi che quello di favorire il mercato delle mafie, del contrabbando.

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