Chiamare ancora oggi Ronchi "dei Legionari" sarebbe come chiamare Latina, Littoria

Immagine
Come è risaputo dal 1925, la città di Ronchi di Monfalcone, ha visto mutare il proprio nome in Ronchi dei Legionari, per la precisione il 2 novembre del 1925 con il Regio Decreto firmato da Rocco pubblicato nella G.U n° 283 del 5 dicembre 1925. Quest'anno pertanto ricorrono ben cent'anni da questa ricorrenza dovuta all'omaggio voluto dal fascismo per celebrare la presa di Fiume da parte di D'Annunzio che partì casualmente da Ronchi dopo aver dormito per qualche ora in una dimora nella vecchia via di Trieste. E come è ben risaputo nessun cittadino di Ronchi partecipò a quell’atto eversivo che ha subito la città di Fiume per 500 giorni con tutte le conseguenze che ne derivarono per i fiumani che nel 1924 scivolarono anche grazie a quel fatto storico e politico sotto il fascismo. Continuare a chiamare Ronchi "dei Legionari" come se appartenesse a chi mai ha appartenuto nel corso della sua storia, minandosi pertanto ogni identità storica del territorio, sarebbe co...

Quando Garibaldi si rivolse ai triestini ed ai goriziani: "La democrazia non vi dimenticherà. Vi ho nel cuore"


Domenica 7 Novembre 1880, la Gazzetta Piemontese pubblica in un trafiletto il breve resoconto dell'incontro tra alcuni triestini e Garibaldi e riporta il messaggio dell'uomo che unì l'Italia ai goriziani. Un messaggio di chiara valenza patriottica e nazionalistica che aveva come scopo di rassicurare sia i triestini che i goriziani che l'Italia non li aveva dimenticati e che il momento del ricongiungimento si sarebbe presto verificato. La Nizza d'Austria Gorizia, e la bocca di Vienna sull'Alto Adriatico, Trieste, uscirono dalla loro condizione di isolamento, di irrilevanza solo grazie all'Impero Austroungarico. Trieste venne trasformata da un piccolo villaggio di pescatori ad uno dei più importanti porti mondiali, ad esempio. Ma quelle due città furono da sempre contese fino ad arrivare come ben sappiamo al disastro della prima guerra mondiale. Ritornando a Garibaldi ed i triestini, così riporta il giornale:

I Triestini a Garibaldi. —alle 10, una deputazione di emigrati triestini fu presentata a Garibaldi. « — Noi vi portiamo, o Generale — dissero — i saluti, i voti, le speranze di Trieste. La patria nostra spera che la democrazia riparerà a breve all'immeritata dimenticanza in  cui fa lasciata dai |Governi passati,  — L'Italia, rispose il Generale, non dimentica Trieste, non la dimentica la democrazia. Potranno dimenticarvi i preti e i moderati, non la democrazia. A chiunque batta in petto cuore italiano la vostra causa è sempre presente. Riferite queste parole al vostri compatrioti e avvisateli che la vostra ora è vicina. I Triestini ringraziarono commossi il Generale e s'accomiatarono. » 

Quanto ai goriziani, invece...

 I Goriziani e Garibaldi. — Lo stesso giornale reca:  Nicola Bossi e Paolina Andreussi, di San Daniele del Friuli, che, rappresentanti dell'oppressa Gorizia, ponevano una corona d'alloro al monumento inaugurato, furono ieri l'altro ricevuti cordialmente dal generale Garibaldi, il quale disse loro:  — Salutate la vostra famiglia, salutate  i vostri rappresentanti di Gorizia, e dite che li tengo nel cuore. »

mb 

fonte notizia archivio storico la Stampa

Commenti

Post popolari in questo blog

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Quale la città più bella tra Udine e Trieste?