Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

Il TAV sul Carso non passerà

E alla fine ritornano. Ritornano proposte che non meriterebbero neanche di essere commentate per quanto assurde. Eppure ci sono. Sono sul tavolo. Ci son voluti diversi giorni per riscontrare delle prime reazioni da parte della politica in una regione che con il nuovo governo leghista sembra essere favorevole al TAV. Ritorna la proposta del tunnel nel Carso. Poco meno di 23 KM, per poco meno di un quarto d'ora di risparmio di tempo, e quasi 2 miliardi di euro di investimenti, tra consulenze, e lavori e quant'altro. Progetti già rifiutati dalla comunità. Ci son state importanti lotte in questo territorio per dire non al TAV. Qui non serve. E' inutile. Non è una questione di tempo. E' una questione di buon senso e di rispetto dell'ambiente che nel mondo abbiamo devastato anche fin troppo. Il coronavirus ci ha insegnato che si può vivere con lentezza, che un nuovo mondo servirebbe e andrà costruito. Ma il vecchio mondo, duro a morire, avanza con tutta la sua forza e arroganza. Il Carso non si tocca. E' delicato, è fragile. Ha superato due guerre mondiali, dovrà superare anche questa, che è la prova più difficile. La comunità è contraria, il territorio è contrario, diversi esponenti politici sono contrari. Il TAV sul o nel Carso non passerà.
mb


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