Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

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Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

L'istituzionalizzazione dello sciopero climatico sta diventando una cosa ridicola

Greta Thunberg è stata scelta dal sistema come la ragazza simbolo delle nuove generazioni che devono rappresentare l'idea di una società diversa. Amica dell'ambiente. Una ragazza incredibile, da una potenza comunicatrice formidabile. Ovunque va, viene ascoltata, seguita. E applaudita. Anche da chi nelle sede istituzionali se le sente cantare di cotte e di crude. Più vieni attaccato, più applaudi. Si sta registrando un cortocircuito molto pericoloso su questo argomento. L'emergenza climatica è stata dichiarata da una manciata di realtà, e alla fine a ciò non è seguito nulla. Ma la cosa più assurda è che sta accadendo è l'istituzionalizzazione dello sciopero climatico. Scioperi preparati di concerto con le istituzioni anche locali, e rischiano di diventare alla fine propaganda elettorale per chi li usa, per farsi bello agli occhi del mondo con le proprie proposte ambientaliste, a volte ai limiti del ridicolo, quando magari fino al giorno prima non ha fatto niente in tal senso. Basta andare a farsi un giro sulla cronaca nazionale e locale per capire l'assurdità di questa cosa. Per arrivare  all'iniziativa assunta dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lorenzo Fioramonti, che nei giorni scorsi ha inviato anche una lettera a tutte le scuole italiane, per sollecitare momenti condivisi con gli studenti in occasione della settimana di mobilitazione globale per l’ambiente e il contrasto al cambiamento climatico, che si concluderà il prossimo 27 settembre. Invitando a giustificare l'assenza per lo sciopero climatico. 
E perchè per questo sciopero sì, e per gli altri scioperi, no? Si sta realizzando un precedente incredibile, pericoloso che sta ridicolizzando e banalizzando lo sciopero climatico e questa battaglia. Mentana, giustamente, nel suo TG serale, appresa di questa notizia, al Ministro ha chiesto, ma, allora, contro chi si protesta? Questo è il punto. Si sta snaturando il senso dello sciopero. Un conto è essere ascoltati dalle Istituzioni, un conto è scioperare di concerto con le Istituzioni. Cosa impareranno i ragazzi nella gestione delle lotte? Che insegnamenti avranno? I diritti non sono stati conquistati così nel corso della storia e questo dovrebbe pur voler significare qualcosa.

mb

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