L'Egitto continua a non essere dichiarato Paese insicuro ma Giulio non è finito nell'oblio

 Nel sito Viaggiare Sicuri della Farnesina, nella scheda dedicata all'Egitto si continua a leggere che   " Dal 2011 l’Egitto è stato attraversato da profondi rivolgimenti politico-sociali ed il contesto politico-regionale relativo alla questione palestinese può avere riflessi sulla stabilità sociale e movimenti di protesta. I connazionali che si recano nel Paese per motivi professionali, di studio o turistici, devono essere pienamente consapevoli di tale contesto generale, così come dei rischi di detenzione o di altre misure coercitive connesse alla partecipazione ad attività politiche o anche soltanto a discussioni potenzialmente ricollegabili al contesto politico interno, come dimostra l’omicidio di Giulio Regeni. Come noto, nel 2016, è stato rinvenuto, vicino al Cairo, il corpo del giovane ricercatore italiano, torturato e barbaramente ucciso". I rapporti commerciali tra Italia ed Egitto continuano ad essere consolidati, si stipulano anche accordi...

Eliminato dalla home del sito della regione FVG il logo Verità per Giulio Regeni


Prima, c'era. Era grande. Poi, a novembre 2018 c'è stata una prima riduzione di spazio. Ma era pur sempre nella home del sito. Ora, in questa estate, dopo la rimozione avvenuta dalla facciata del palazzo della Regione FVG, nonostante 50mila firme raccolte in tutta Italia per chiederne la restituzione dello striscione verità per Giulio, è stato anche eliminato dalla home del sito della Regione il logo verità per Giulio Regeni.Un vuoto che dopo tre anni non poteva che colpirti.
E ti ha colpito. Si potrà trovare un messaggio sul punto solo nella sezione dedicata al Consiglio Regionale del FVG.

Insomma, sicuramente in Egitto saranno tutt'altro che infelici di questa ennesima scelta, di questo ennesimo vuoto, di questa ennesima riduzione di spazio che non aiuta certamente la difficile battaglia per conquistare verità e giustizia di un nostro ragazzo, massacrato da un regime criminale. Dove è finito il prima gli? Dove? Per un solo attimo, dico un solo attimo, mettetevi nei panni della famiglia di Giulio. Quante ne deve subire ancora? Gli hanno massacrato un figlio, lo Stato Italiano si muove a rilento,  con estrema lentezza, quando questa dovrebbe essere una delle sue priorità, la Regione di Giulio che dovrebbe dare per prima l'esempio degli esempi, sembra voler tirare i remi in barca, trincerandosi dietro la scusante di fantomatiche strumentalizzazioni, togliendo striscioni e quant'altro, e l'Egitto criminale continua a fare i suoi comodi porci prendendo in giro il mondo intero. Dire vergogna, è dire poca cosa.

mb

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